Napoli ricorda Attilio Romanò, vittima innocente di camorra, a vent'anni dalla morte
Vittima della guerra di camorra tra il clan di Lauro e gli scissionisti, Attilio Romanò è stato commemorato oggi nell’istituto a lui intitolato, l’Isis “Attilio Romanò” di Miano, nel ventesimo anniversario della sua tragica morte avvenuta il 24 gennaio 2005.
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Romanò, descritto come “il napoletano perbene”, fu ucciso mentre si trovava nel suo negozio di telefonia, un evento che ha segnato profondamente la comunità.
Attilio Romanò, 29 anni, fu scambiato per il suo socio, legato da una lontana parentela a Rosario Pariante, un esponente degli “scissionisti” di Scampìa. Il giorno della sua morte, mentre stava lavorando al computer, un killer entrò nel negozio e gli sparò quattro colpi di pistola a distanza ravvicinata, colpendolo mortalmene. Attilio non ebbe il tempo di rendersi conto della situazione, crollando subito a terra.
La commemorazione ha visto la partecipazione di molti, tra cui il presidente della Settima Municipalità Antonio Troiano, la consigliera regionale Roberta Gaeta, l’assessore alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione Mario Morcone, oltre a don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis, e familiari di Romanò, che hanno onorato la sua memoria.
Durante l’evento, don Tonino Palmese ha sottolineato il significato della memoria, affermando: “Una sola ala non permette di volare, ma insieme si può ricomporre il volo. La pietra della camera a gas, che l’ultimo deportato del campo di concentramento porta via con sé, condensa in sé tutto il dolore che quella stanza ha raccolto.
Dopo tutto quello che mi è accaduto, tutto il resto è bello. Attilio è come quella pietra, raccoglie tutto il dolore. dopo questa morte, la vita può essere solo bella.”
La sorella di Attilio, Maria, ha chiuso l’evento con parole cariche di emozione: “La sua memoria non è solo ricordo – ha detto – è un invito a non arrenderci mai, a non chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie. A non permettere che la violenza, la paura o l’indifferenza prevalgano.”
Maria ha inoltre ringraziato i partecipanti, rinnovando l’impegno a trasformare la memoria in azione: “Con la vostra partecipazione ci ricordate che la memoria non è mai statica, ma continua a crescere a trasformarsi e a diventare parte integrante della nostra vita quotidiana.”
In serata, Attilio Romanò e tutte le altre vittime innocenti della criminalità sono stati ricordati con una messa presso la Parrocchia SS Maria Dell’Arco di Miano, un momento di riflessione e rispetto per chi ha perso la vita a causa della violenza.
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