AGGIORNAMENTO : 8 Dicembre 2025 - 21:49
6.3 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 8 Dicembre 2025 - 21:49
6.3 C
Napoli

Furto virtuale a Meta: fratelli dipendenti svuotano la cassa con un click

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Meta di Sorrento - Un tranquillo bar, un'attività che sembrava prosperare. Ma dietro le quinte, si stava consumando un furto silenzioso e sofisticato. Due giovani fratelli, dipendenti dello stesso locale, sono stati smascherati dai carabinieri per aver svuotato la cassa con un'ingegnosa truffa informatica.

L'allarme è scattato quando il titolare del bar ha iniziato a notare delle discrepanze nei conti. "Non capivo cosa stesse succedendo", ha raccontato l'uomo, ancora incredulo. "Sembrava che i soldi sparissero nel nulla". I suoi sospetti si sono concentrati sui due dipendenti, un ragazzo di 23 anni e sua sorella di 27, apparentemente ineccepibili.

Le indagini dei carabinieri hanno svelato un meccanismo preciso e sorprendente. I due fratelli, approfittando di un attimo di distrazione, annullavano gli scontrini fiscali e aggiornavano un conteggio parallelo sui loro smartphone. In questo modo, sottraevano denaro senza lasciare traccia immediata. I soldi, poi, venivano trasferiti sulle loro carte di credito tramite ricariche frequenti.

Potrebbe interessarti

Leggi di più suCronaca Napoli

Le telecamere di sicurezza hanno ripreso i due giovani mentre mettevano in atto la truffa. Un gesto rapido, quasi impercettibile, ma sufficiente a svuotare la cassa di circa 10mila euro in pochi mesi. "È stato un vero e proprio shock", ha commentato il comandante della stazione dei carabinieri di Piano di Sorrento. "Una truffa sofisticata, ma allo stesso tempo incredibilmente semplice".

Fratello e sorella accusati di appropriazione indebita

Il 23enne è stato arrestato in flagranza di reato mentre effettuava una ricarica fraudolenta. La sorella, invece, è stata denunciata a piede libero. Entrambi dovranno rispondere di appropriazione indebita aggravata.

Questa storia, che sembra uscita da un film, ci ricorda come la tecnologia, se usata in modo scorretto, possa diventare uno strumento per compiere reati. Ma ci insegna anche che la giustizia, grazie alla professionalità delle forze dell'ordine, è in grado di smascherare anche i crimini più subdoli.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2024 - 08:48 - Rosaria Federico

Commenti (1)

E’ incredibile come due persone che lavorano insieme possano tradire la fiducia del titolare in un modo cosi astuto. La tecnologia a volte sembra essere piu un problema che una soluzione, e questo caso lo dimostra chiaramente. La giustizia ha fatto bene.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Primo piano

Notizie del giorno

Nessun articolo pubblicato oggi.

PODCAST
Ultimi episodi
Piccioni “biodroni” controllati da un chip: in Russia i primi test, ma mancano verifiche indipendenti
Piccioni “biodroni” controllati da un chip: in Russia i primi test, ma mancano verifiche indipendenti
👉 Leggi l'articolo
0:00 0:00
Vol
Ad is loading…