La Juve Stabia prende posizione sulle polemiche sollevate dall'esultanza dei propri tifosi dopo il gol decisivo di Romano Floriani Mussolini, pronipote di Benito Mussolini e figlio di Alessandra Mussolini, che ha sancito la vittoria per 1-0 contro il Cesena nella partita di Serie B.
In un video circolato online, si vedono i tifosi stabiesi alzare le mani al cielo e gridare in coro il cognome del giovane calciatore, un gesto che ha spinto alcuni a ipotizzare un'apologia del fascismo. Con una nota ufficiale pubblicata sul sito del club, la società campana ha fermamente rigettato ogni accusa, parlando di una semplice manifestazione di entusiasmo sportivo.
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La società sottolinea che l'esultanza dei tifosi segue sempre lo stesso schema, indipendentemente dal nome del marcatore: "Da quando lo stadio è dotato di speaker, al momento di un gol viene annunciato il nome del calciatore dal nostro impianto audio, mentre i tifosi scandiscono il cognome alzando le braccia al cielo in segno di gioia sportiva."
Il presidente Andrea Langella, sorpreso dalla risonanza mediatica del caso, ha ribadito i valori della società: "I nostri ideali si fondano sulla correttezza, il rispetto e un sano agonismo legato allo sport. Questi principi non cambiano in base al cognome dei nostri giocatori, tutti ragazzi esemplari. I nostri tifosi sono tra i più corretti del panorama calcistico italiano, e non accettiamo strumentalizzazioni di questo tipo. Romano Floriani Mussolini è un ragazzo d'oro e merita rispetto."
Langella ha concluso confermando che la squadra è concentrata sulle prossime sfide per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Intanto, il gol di Mussolini, oltre a regalare tre punti preziosi, ha spinto la Juve Stabia al quarto posto in classifica, un risultato che accende nuove speranze per il club.
Commenti (1)
La questione è complessa e credo che sia importante considerare le diverse prospettive. L’esultanza dei tifosi può essere interpretata in vari modi, ma non credo che sia giusto accusare senza prove concrete. Dobbiamo essere cauti nel giudicare.