Nella foto da sinistra Cesare Pagano, Salvatore Petruccione. Carmine Pagano, Renato Napoleone, Enzo Notturno, Davide Francescone, Rito Calzone e Nunzio Talotti
Napoli. Il processo di primo grado sulla Seconda Faida di Scampia si è concluso con un verdetto misto. Accusati di una serie di omicidi, molti boss, tra cui Cesare Pagano, sono riusciti a evitare l’ergastolo e le condanne più severe richieste dalla Procura.
Il giudice, nel processo che si è svolto con il rito abbreviato, valutando le prove e le testimonianze, ha condannato Cesare Pagano, Renato Napoleone e Carmine Pagano a 30 anni di carcere ciascuno. Altri boss, come Rito Calzone e Davide Francescone, hanno ricevuto condanne di 20 anni.
Tuttavia, alcuni imputati, tra cui Raffaele Musolino, Salvatore Petriccione, Nunzio Talotti e Luca Raiano, sono stati condannati all’ergastolo.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, hanno svelato un quadro dettagliato della faida, che è nata da una scissione all’interno del clan Di Lauro. La decisione della fazione Vanella Grassi di allearsi con il clan Amato-Pagano ha innescato una violenta guerra per il controllo del territorio.
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