“Uomo d’onore”, “grande uomo”, “santo subito”. Non sono commenti rivolti a un benefattore, ma i messaggi lasciati da alcuni utenti sotto un post su Facebook che mostra, con orgoglio, un omaggio alla tomba di Raffaele Cutolo, uno dei boss più temuti e sanguinari della storia della camorra. Fondatore della Nuova Camorra Organizzata (NCO), Cutolo fu protagonista di una feroce guerra con i clan della Nuova Famiglia (NF), guidata da Carmine Alfieri, che seminò morte e terrore nelle strade di Napoli e provincia.
Le parole di encomio per una figura criminale come quella di Cutolo hanno suscitato reazioni sdegnate, evidenziando quanto la cultura dell’illegalità sia ancora radicata in alcuni settori della società.Potrebbe interessarti
Arzano, smarrito per strada, ennesimo cucciolo a rischio investimento salvato dalla polizia locale
Ischia, pestaggio choc nella movida: vittima anche sordomuto
Napoli, weekend di controlli nella movida: oltre 600 persone identificate e veicoli sequestrati
Campi Flegrei, il vulcano che non dorme; INGV svela i nuovi dati della caldera
Borrelli, che ha ricevuto diverse segnalazioni sul post in questione, ha presentato una proposta di legge per introdurre il reato di apologia mafiosa. “Inneggiare a boss e criminali non è solo lesivo per l’immagine della società, ma mina profondamente il concetto di legalità, trasmettendo disvalori che si perpetuano di generazione in generazione. Anche se non si diventa direttamente mafiosi, in contesti privi di cultura e dell’attenzione dello Stato, è facile che ci si conformi a comportamenti tipici delle organizzazioni criminali, con conseguenze devastanti per il tessuto sociale.”







Lascia un commento