I lavori di ammodernamento della ferrovia Circumvesuviana a Pompei hanno portato alla luce straordinari reperti archeologici, offrendo uno sguardo inedito sulla storia millenaria della città.
Alle spalle della stazione di Pompei Santuario, dove sorgerà un nuovo parcheggio, gli archeologi hanno rinvenuto una necropoli preromana con oltre trenta sepolture, databili tra il III e il I secolo a.C., e antichi campi coltivati, conservati sotto le ceneri dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La necropoli, in particolare, ha rivelato un aspetto affascinante: le tombe, semplici fosse ricoperte da sette anfore, suggeriscono la presenza di una comunità proveniente dal Nord Africa o dalle regioni osco-sannite.
Questa scoperta arricchisce notevolmente la nostra comprensione della diversità culturale che caratterizzava Pompei.
“I reperti ci raccontano di tre fasi diverse”, spiega il soprintendente archeologico Mariano Nuzzo.
“La più recente riguarda un alveo dove sono stati gettati materiali di varia natura tra il I e il IV secolo d.C. Sotto, abbiamo trovato i campi coltivati, risalenti al periodo precedente all’eruzione del Vesuvio. E infine, la necropoli, che ci riporta ancora più indietro nel tempo”.
Questa scoperta sottolinea l’importanza di coniugare sviluppo e tutela del patrimonio culturale. Pompei continua a sorprenderci, rivelando continuamente nuovi tasselli del suo complesso e affascinante passato.
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