Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Sven-Goran Eriksson, celebre allenatore svedese. Eriksson è morto all'età di 76 anni e otto mesi fa, all'inizio di questo 2024, aveva annunciato nello choc generale di avere un cancro terminale e di avere al massimo un anno di vita.
Eriksson ha iniziato la sua carriera come giocatore in Svezia, ma è stato il suo lavoro come allenatore a portarlo sotto i riflettori del calcio internazionale. Dopo aver ottenuto i primi successi in patria con il Degerfors IF e l'IFK Göteborg, con cui ha vinto la Coppa UEFA nel 1982, Eriksson ha iniziato la sua ascesa nel panorama europeo. Fu tra i primi tecnici scandinavi a emergere a livello continentale, dimostrando una grande capacità di gestione tattica e psicologica delle squadre.
Il suo nome ha brillato particolarmente in Italia, dove ha allenato la Roma, la Fiorentina e soprattutto la Lazio.Potrebbe interessarti
Chivu, non si lamenta: "Ho una dignità, lotto da solo per cambiare le cose"
Inter, furia Marotta: "Non era rigore! Errore grave che ha condizionato la partita"
Inter, Chivu: "Napoli squadra forte dalle ambizioni alte, il Maradona da affrontare con rispetto"
Scommesse illegali, niente combine: Tonali e Fagioli se la cavano con 250 euro di multa
Tuttavia, il suo nome rimane legato anche alla nazionale inglese, che Eriksson ha guidato dal 2001 al 2006. Fu il primo allenatore straniero a sedersi sulla panchina dell'Inghilterra, con la quale raggiunse i quarti di finale ai Mondiali del 2002 e del 2006, oltre agli Europei del 2004. Nonostante non sia riuscito a portare l’Inghilterra oltre le fasi avanzate dei tornei, Eriksson è stato apprezzato per la sua calma e la sua professionalità, gestendo con abilità una squadra ricca di talenti come David Beckham, Michael Owen e Steven Gerrard.
La carriera di Eriksson non si è fermata qui. Dopo l'Inghilterra, ha allenato squadre in Messico, Thailandia, e anche in Cina, dimostrando una passione inesauribile per il calcio. Ha viaggiato il mondo, lasciando il segno in ogni luogo in cui è stato, portando le sue conoscenze tattiche e la sua visione del calcio in contesti spesso molto diversi tra loro.






Lascia un commento