Procida. Un macabro ritrovamento ha scosso l’isola di Procida: resti umani in avanzato stato di decomposizione sono stati rinvenuti in due distinte zone.
Il primo macabro indizio è emerso sulla spiaggia della Chiaia, dove un passante ha notato un osso di gamba, una tibia, che affiorava dalla sabbia.
Poco più tardi, a Punta Ottimo, sul versante opposto dell’isola, un altro inquietante scenario: i resti di uno scheletro intero giacevano sugli scogli. Per il recupero è stato necessario l’intervento dei sub della Guardia Costiera.
Sulla base dei primi rilievi, effettuati da Carabinieri e Capitaneria di Porto, la Procura di Napoli ha disposto il trasferimento dei resti a Napoli per l’effettuazione del test del DNA. L’obiettivo è quello di risalire all’identità del defunto.
L’ipotesi principale degli inquirenti è che si tratti di un unico corpo, trasportato a riva dalle recenti mareggiate o forse sepolto per anni sotto la sabbia. Tuttavia, al momento, non si esclude nessuna pista investigativa.
Il ritrovamento ha destato grande apprensione nella piccola comunità di Procida, che attende con trepidazione i risultati degli esami e l’evolversi delle indagini.
Al momento non si esclude nessuna ipotesi sulla causa del decesso o sul perché i resti siano stati ritrovati in due punti diversi dell’isola.
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