Il 1984 è stato, senza dubbi, uno degli anni più prolifici per il pop, a qualsiasi latitudine, Italia inclusa.
L’uscita di “Stop Bajon” impressionò subito gli addetti ai lavori per più di un motivo: una perfetta mixture di percussioni (non poteva essere altrimenti), basso sincopato ed hammond in-love con la tromba, un riff mediterraneo perfettamente geolocalizzato nei vicoli di Napoli, e sorprendendo tutti, la voce carismatica di Tullio, già batterista del dream-team “neapolitan power” con Pino Daniele, amico di sempre, che gli aveva scritto questo “rap ante litteram”, che i napoletani amarono subito (la chiamavano “Primmavera”) e che ebbe successo oltre i confini nazionali, finanche nella diffidente Inghilterra, in piena britpop-invasion, arrivando in vetta nelle classifiche nazionali.
Una “bambina” che andava rigorosamente celebrata con un remix (elaborato dallo stesso Tullio) degno della sua età: 40 anni, passati suonando e risuonando in discoteche, radio, scoperta e riscoperta da dj e producer, mixata e mashuppata, linkata e condivisa. Stop Bajon riparte da oggi, riproponendo quel suo messaggio eterno ed universale, filosoficamente partenopeo e leggero come una piuma. Nessuno stravolgimento e totale rispetto delle parti essenziali della stesura originale, con un sensibile aumento dei bpm.
Il nuovo vinile “40 ANNI DI STOP BAJON” è stato presentato recentemente al Music Day di Roma. Due le versioni della release: un’edizione limitata e numerata in vinile oro ed inserto allegato, stampato in poco meno di trecento copie, e la versione in vinile nero classico, duecentouno copie stampate e distribuite ai negozi di dischi in occasione del Record Store Day. Entro il mese di maggio, sarà pubblicato, sempre da Cimbarecord, un’edizione limitata “picture-disc”, acquistabile sul sito dell’etichetta. Il vinile dà il nome anche al prossimo tour di Tullio De Piscopo, che porterà in giro suoni, emozioni e tanta, tanta storia musicale.
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