Sciopero edili Napoli: una sagoma tracciata in nero su un lenzuolo, caschi gialli insanguinati ed i nomi delle ultime vittime sul lavoro in Campania. Questi i simboli della protesta esposti durante il presidio dei lavoratori edili impegnati nei cantieri di tutte le linee della Metropolitana di Napoli – Linea 1, 6 e 7 – e Alifana.
Le voci dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Campania denunciano un sistema di lavoro precario e sfruttante, chiedendo al Governo un intervento immediato.
“Oggi è la giornata dell’indignazione e della rabbia, oggi è la giornata dello sciopero. Crediamo che questo Governo debba subito convocare le parti sociali e le organizzazioni sindacali per confrontarsi su che tipo di impresa e di organizzazione del lavoro si vuole favorire in questo Paese”.
Queste le parole di Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, a margine del presidio promosso davanti alla sede della Prefettura in piazza del Plebiscito da Feneal, Filca e Fillea contro le morti sul lavoro, in concomitanza con lo sciopero di otto ore che ha fermato l’attività nei cantieri della metropolitana.
“Esiste – ha ricordato Ricci – un sistema fatto di migliaia di appalti e subappalti; c’è bisogno di formazione, di investimenti, di assunzioni negli organi di vigilanza e prevenzione. Esiste anche un’altra emergenza: leggendo le dichiarazioni dei familiari dell’ultima vittima, si parla addirittura di un lavoro di grande professionalità che vedeva rinnovare periodicamente il proprio rapporto di lavoro”.
“Il tema prioritario – ha aggiunto Ricci – è questo: la precarietà e la dignità dei lavoratori hanno un costo che non può essere pagato con la vita. Il Governo affronti l’emergenza anche da un punto di vista normativo immediato, perché oggi si ha davvero la sensazione che le responsabilità non si individuano e si giochi allo scaricabarile”.
Antonio Altobelli, della segreteria Cisl Napoli, ha ricordato: “Sono anni che facciamo una campagna di sensibilizzazione contro le morti e contro gli incidenti sul lavoro. Adesso basta. Occorrono più responsabilità, più formazione, più controlli sui luoghi di lavoro, più prevenzione. Una nuova cultura della sicurezza che favorisca la percezione del rischio”.
Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, ha affermato: “È una strage. Lo sciopero degli edili di Napoli è la dimostrazione che soprattutto qui bisogna contrastare l’illegalità e i subappalti senza regole e controlli. Noi continueremo questa mobilitazione finché non avremo ottenuto risposte concrete. Questo è il sindacato: mobilitazione e accordi”.
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