Nell’ambito delle attività teatrali laboratoriali, quest’anno le studentesse e gli studenti del liceo “G. Mazzini” di Napoli si stanno cimentando con tematiche che affrontano nel tempo: i diritti umani, le pari opportunità e le ingiustizie sociali.
Adriana Russo, docente impegnata da anni nelle diverse attività del mondo dello spettacolo dal vivo e del cinema, (per la sua pregressa e pluriennale esperienza professionale che mette a disposizione dell’Istituzione scolastica ove insegna, come docente di latino e materie letterarie dal 2010), supportata negli ultimi due anni da Silvana Rinaldi, ha scelto come argomento L’isola degli schiavi ispirandosi liberamente, come canovaccio drammaturgico, al testo di Marivaux, arricchito ed elaborato da riflessioni che rinviano a Platone, alla “Città del Sole” di Tommaso Campanella, a “Utopia” di Thomas More, al teatro epico di Bertolt Brecht, ad alcuni articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, alla canzone di Eduardo Bennato “L’isola che non c’è”, al testo “El Sendero” del rapper Caparezza, agli scritti in versi sulle ingiustizie sociali di Rosario Crescenzi, a “Il signor G” di Giorgio Gaber.
Un testo fluido, ma nello stesso tempo composito perché attraversa cronologicamente la storia del teatro con autori molti diversi tra loro ed estremamente trasversali, accumunati tutti dal desiderio critico di far riflettere, con la dovuta ironia, tipica del linguaggio teatrale, sulle ingiustizie sociali.Potrebbe interessarti
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Le musiche sono attente a sottolineare i passaggi della narrazione e rendono emozionante e suggestiva l’articolazione dei dialoghi che avvengono sostanzialmente tra una comunità di cittadini liberi e due coppie di padroni/schiavi costretti a scambiarsi i ruoli sotto la guida di una voce narrante che funge da prologo, intermezzo, coro ed epilogo, conducendo lo spettatore a rammentare il lungo processo sociale e civile che le diverse società hanno affrontato nel passato per sostenere i fondamentali principi dei diritti degli esseri umani.
Lo spettacolo sarà messo in scena il 22 maggio al Teatro Salesiani di Napoli, in una manifestazione pubblica alla quale parteciperanno studenti, docenti, famiglie e pubblico del territorio. Sono coinvolti una cinquantina di studentesse e studenti come interpreti-attori, musicisti, danzatori, tecnici e aiuti di scena.
La durata della messinscena completa è di circa 70 minuti.
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