Ieri mattina è iniziata, presso il Tribunale di Napoli, la prima udienza del processo a carico di 20 persone accusate di usura e racket, reati aggravati dall’associazione mafiosa camorristica. Gli imputati sono ritenuti esponenti del clan Vigilia, attivo tra Soccavo e Fuorigrotta, e per anni a capo delle piazze di spaccio di Rione Traiano.
Secondo la Procura, il clan Vigilia avrebbe taglieggiato un commerciante di via Epomeo, pretendendo 15mila euro in più tranche. Altri due cittadini sarebbero invece caduti vittima di usura, costretti a pagare interessi capestro su prestiti ricevuti.
Un fatto che desta grande preoccupazione è l’assenza in aula delle presunte vittime, che- come riporta Il Mattino- hanno rinunciato a presentarsi per rivendicare il proprio status di parte offesa. Questo silenzio alimenta il clima di omertà e paura che regna a Napoli ovest.
Al processo si sono costituiti come parte civile il Comune di Napoli, la Presidenza del Consiglio, rappresentati dai rispettivi legali, e l’associazione Sos Impresa, difesa dall’avvocato Alessandro Motta.
Il processo proseguirà i primi di giugno, quando si attendono le richieste di condanna per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato.
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