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Il boss Michele Onorato, 60 anni detto o’ pimuntese, per le sue origini familiari nella cittadina dei Monti Lattari dal carcere guidava le estorsioni indicando a moglie e figli i commercianti da “colpire” con le richieste di pizzo.
Era tornato libero due anni fa clamorosamente dopo ben 27 anni di detenzione per una serie di errori fatti emergere dal suo avvocato difensore Gennaro De Gennaro. Ma poi era tornato in carcere perchè doveva scontare altri 8 anni per associazione camorristica.
E dal carcere di Frosinone, come è emerso dalle indagini della Dda di Napoli condotte dalla squadra mobile di Napoli e dagli agenti del locale commissariato Michele Onorato aveva ordinato al figlio Silverio Onorato e al fedelissimo Salvatore Scotognella detto o’ talebano di andare a ritirare il pizzo da 5mila euro presso il noto Castello delle Cerimonie di Sant’Antonio Abate.
Maria Luisa Miranda, il gip del Tribunale di Napoli, ha ordinato l’arresto di Michele Onorato, 60 anni, considerato il capo del clan Moscarella, e di suo figlio Silverio, 34 anni.
La recente organizzazione criminale di Castellammare, nata da una divisione nel clan Cesarano, è stata significativamente ridotta dalle misure cautelari emesse oggi. Carmela Zurlo, moglie di Michele Onorato e ritenuta la cassiera dell’organizzazione criminale guidata dal marito, è stata anch’essa arrestata.
Arresti in carcere anche per Salvatore Scotognella, 28 anni, Pasquale Palma, 48 anni, Renato Avitabile, 22 anni, Luciano Polito, 39 anni, Giuseppina Concilio, 59 anni, Michele Santarpia, 42 anni.
Maria Onorato, 36 anni figlia di Michele, è stata posta agli arresti domiciliari, mentre a Sabato Polese, accusato di favoreggiamento aggravato, è stato imposto l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
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