Castellammare, “Il secondo giro di giostra. La tua ferita il tuo superpotere” il libro dello stabiese Pachy Scognamiglio

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“Il secondo giro di giostra. La tua ferita è il tuo superpotere”- Feltrinelli – questo il titolo del libro dello stabiese Pachy Scognamiglio – vocal coach di alcuni dei più illustri esponenti della scena musicale ed artistica, con una bella storia di rinascita alle spalle – che venerdì 15 marzo è stato presentato presso Il Teatro Karol di Castellammare di Stabia.

Il giornalista Pierluigi Fiorenza e l’attrice Federica Citarella, a cui sono state affidate le letture, hanno conversato con il proprio ospite ed intrattenuto una vasta platea variamente composta. Tanti i familiari e amici che ne seguono il percorso artistico fin dagli esordi della sua carriera, unitamente a un folto numero di persone accorse per il richiamo esercitato dalla sua notorietà.

Un significativo grazie, che Pachy Scognamiglio ha espresso sulla sua pagina Instagram in occasione della prima presentazione, permette di cogliere con evidente chiarezza il senso e l’obiettivo assegnato al libro, come poi ha lucidamente esposto nell’incontro di venerdì.

“ Un grazie enorme alla mia famiglia per essere così all’avanguardia e per essere di supporto al diritto di poter narrare tutta la verità e nient’altro che la verità. Grazie ai bambini rotti come me, che s’impegnano per esprimere il loro secondo giro di giostra.”

“Il secondo giro di giostra”, infatti, è un’autobigrafia in cui l’autore si mette a nudo rivelando la sua storia personale e familiare, per niente edulcorata o lacunosa. Quella di un ragazzo bullizzato, ma mai emarginato, dice lo stesso Scognamiglio, che a soli 25 anni scopre di essere affetto da fibromialgia, una patologia cronica che colpisce anche la laringe e che compromettendo la funzionalità della voce distrugge il suo sogno di diventare cantante.

    A 21 anni era partito da Castellammare alla volta di Milano con la giusta determinazione per realizzarlo. Pochi anni dopo, con la stessa decisione, tanto coraggio, nonché uno studio mirato e attento, ha invertito la rotta del vento avverso e recuperato il sogno, che oggi si chiama heARTvoice.

    HeARTvoice è un metodo di tecnica vocale, frutto di uno studio che ha per oggetto la connessione tra voce e corpo, la cui parte fondamentale è rappresentata dalla velocità di apprendimento per effetto di tante discipline ivi convogliate, che permettono di ottenere risultati in tempi ridotti rispetto al passato.

    Sono tanti gli artisti che hanno sperimentato con successo il metodo che lo Scognamiglio ha elaborato attraverso esercizi adottati per migliorare la propria condizione, oggi certificati dal dottore spagnolo Alfonso Borragan, massimo esperto di foniatria e direttore del suo centro foniatrico in Santander.

    Queste dunque le strepitose premesse, base fondante del rilevante contributo di Pachi Scognamiglio al successo sanremese di Mahmood ed Elodie. Questi sono i motivi per cui anche artisti come Madame, Sangiovanni, Marracash, Sfera Ebbasta, BigMama, Fabri Fibra, Giuliano Sangiorgi, Emma e tanti altri, gli si affidano per affinare le proprie doti canore, ottenendo un sicuro riscontro e un efficace impatto sulla carriera.

    Questo è il percorso che lo ha visto approdare quest’anno a Sanremo dietro le luminose quinte di un palco, dove i riflettori puntavano su otto artisti professionalmente guidati da lui verso il successo.

    Nel loft milanese, vero e proprio quartier generale della sua attività, Pachy impartisce la tecnica con il fine di ispirare positivamente nuovi talenti, nonché di supportare i più affermati. Quella che gestisce è infatti una innovativa casa per artisti, dotata di un’armoniosa e rassicurante atmosfera rivolta a chi desidera coltivare il proprio sogno. Pone le basi perché questi creda in sé stesso e affronti la paura veicolandone l’energia positiva, empatizzando con lui. Perché l’ostacolo che ha compromesso il suo di sogno, in realtà si è trasformato in un’opportunità che oggi gli consente di sentire meglio e più forte quello degli altri.

    “…è più una casa per artisti che una scuola di canto e la differenza è sostanziale. Ci alleniamo, cantiamo, scriviamo, cerchiamo di trovare nuovi talenti, coltivarli e dare possibilità ai ragazzi, spero. L’obiettivo è quello di creare un posto dove le persone possono credere di realizzare i loro sogni nel senso della ricerca della propria identità e della propria adeguatezza nel mondo o della propria espressione artistica.

    Quello che faccio è stare tanto con loro e osservare il loro linguaggio del corpo. Al festival quest’anno con 8 artisti, la soddisfazione l’ho provata rivedendo le immagini, non durante. In quel momento sono esaurito, nella settimana di Sanremo sono seriamente preoccupato e sempre in movimento, ma sono grato perché non pensavo neanche di realizzare tutto questo.”

    “La tua ferita è il tuo superpotere” è dunque un eloquente sottotitolo con cui Pachy esorta tutti, ma i ragazzi in particolare, a cogliere ed accettare le sfide che la vita propone. Sfide da affrontare con determinazione in vista di una rivincita, poiché questa si rivelerà capace di donare ancora più luce ad un sogno apparentemente infranto, proprio per effetto della sua trasformazione.

    Al termine della presentazione, Pachy ha occupato la scena, e attirato la silenziosa attenzione di tutti, con un accorato invito che, specie in questi tempi resi cupi dalla scure dell’incertezza e della instabilità per tanti giovani, appare più che mai significativo e adeguato:

    “Per raggiungere i propri obiettivi bisogna essere in pace con le proprie ferite, con i nostri limiti. Il pensiero positivo fine a se stesso non porta da nessuna parte, bisogna guarire tutte quelle che sono le ferite, i fallimenti.

    A livello inconscio se noi abbiamo dei blocchi – o motivi legati alla nostra infanzia – e abbiamo quella voce infantile che ci racconta che in qualche modo non siamo all’altezza o non ce la possiamo fare, invito tutti a trovare delle persone che ispirano, invito a curarvi, la psicoterapia dovrebbe essere alla base del benessere umano, io sono un fautore del benessere umano, per evitare di vomitare addosso agli altri i problemi che abbiamo, quindi curiamoci, curatevi e facciamo stare bene tutte le persone che abbiamo attorno ed esprimiamo il nostro io.”

    “Il secondo giro di giostra. La tua ferita è il tuo super potere” è sicuramente un testo che apre alla riflessione e  ispira su temi importanti del nostro quotidiano, ma anche una fonte da cui attingere per non smettere di sperare con entusiasmo.



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