Il cantante neomelodico barese Tommy Parisi, figlio del boss Savinuccio Parisi, è stato arrestato nell’ambito di un blitz antimafia della Polizia di Stato a Bari.
L’operazione, denominata “Codice interno”, ha portato all’esecuzione di 137 misure cautelari, tra cui 110 carcerazioni, nei confronti di 130 indagati.
Le accuse contestate a vario titolo sono gravi e vanno dallo scambio elettorale politico mafioso alla turbata libertà degli incanti. Ma anche infiltrazioni mafiose nell’imprenditoria, in particolare nel settore del caffè, dell’automotive e dell’azienda di trasporti cittadini AMTAB.
E poi estorsioni, porto e detenzione di armi, traffico di droga e infine estorsione in competizioni sportive. I reati sono aggravati dal metodo mafioso.
L’inchiesta della DDA di Bari ha svelato un quadro inquietante di collusioni tra mafia, politica e imprenditoria nel capoluogo pugliese.
Tra gli arrestati c’è anche l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, accusato di aver contattato i clan Parisi-Palermiti, Strisciuglio e Montani per ottenere l’elezione della moglie Maria Carmen Lorusso al Consiglio comunale di Bari nel 2019.
Le indagini hanno inoltre documentato l’infiltrazione della mafia nel settore del caffè, dell’automotive e dell’AMTAB, con estorsioni, imposizioni di guardianie e forniture di beni e servizi da parte di aziende “amiche”.
Sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro.
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