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I RETROSCENA DELL'INCHIESTA

Pozzuoli, il grande business dell’albergo diffuso al Rione Terra

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Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la gara, per l’affidamento in concessione della valorizzazione del Rione Terra di Pozzuoli sarebbe stata truccata per assicurare l’aggiudicazione alla società di Musella.

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L’ex sindaco Figliolia avrebbe ricevuto la promessa di somme di denaro e dell’assunzione di persone a lui gradite nelle società di Musella. Palmucci si sarebbe adoperato nella ricerca di potenziali partner da affiancare alla società vincitrice, disponibili, in caso di aggiudicazione, a lasciare in esclusiva a Musella e, per suo tramite, a Figliolia, la gestione dei servizi turistico-gastronomici e commerciali.

Oddati, all’epoca dei fatti componente della Direzione nazionale del PD e attualmente dirigente della Regione Campania, è considerato “fiduciario” di Musella nella ricerca di “relazioni e contatti illeciti” utili a favorire l’aggiudicazione di concessioni e appalti di opere presso pubbliche amministrazioni, in cambio della “corresponsione periodica di somme di denaro e altre utilità”.

In questo caso Oddati si sarebbe adoperato per definire gli accordi collusivi per l’aggiudicazione del bando di gara del Rione Terra.

L’inchiesta è partita nel 2022, a seguito di un esposto presentato da alcuni cittadini. Gli investigatori hanno acquisito una serie di documenti, tra cui intercettazioni telefoniche e ambientali, che hanno permesso di ricostruire il quadro accusatorio.

Il gip Antonio Baldassarre ha disposto l’arresto per Figliolia, Oddati, Palmucci e Musella, oltre che arresti domiciliari per altre tre persone. Per altre tre persone è stata invece disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta “Rione Terra” è un nuovo episodio di malaffare che colpisce la Campania. Il fatto che a essere coinvolti siano figure apicali della politica e dell’imprenditoria locale dimostra la gravità della situazione.

L’inchiesta deflagrò nell’aprile 2022 con le perquisizioni di una dozzina di indagati. Gli investigatori del nucleo Pef della Finanza di Napoli lavorarono su una mole di intercettazioni e di relazioni fotografiche dalle quali emersero tracce di appalti cuciti su misura per Musella, amico di Oddati, che si prestava agli interessi dell’imprenditore fornendogli informazioni riservate ed introducendolo nei salotti delle decisioni politiche. Le indagini si concentrarono in particolare sugli appalti di riqualificazione del Rione Terra e sul progetto di un parcheggio multiplano nell’ex cava Regia.

Quando Oddati fu bloccato alla Stazione Termini con 15mila euro nello zaino

In alcune di queste fotografie si vedeva l’esito di un controllo allo zaino di Oddati compiuto alla stazione centrale di Roma: conteneva 14 mila euro in contanti. Oddati li giustificò affermando che erano i soldi del tesseramento Pd di Taranto, di cui all’epoca era commissario. Fu sbugiardato dal tesoriere nazionale Walter Verini, che sentito dai pm disse: “Noi accettiamo solo contributi tracciabili ed eventualmente corrisposti nel rispetto delle leggi… certamente non è usuale e le modalità in atto per il tesseramento sono altre”.

Secondo il gip è “spaccato di disinvolto malaffare radicato intorno al Comune di Pozzuoli” quello che emerge dall’inchiesta della Procura di Napoli su presunti appalti truccati culminata questa mattina nell’esecuzione delle 11 misure cautelari.

Le indagini e le intercettazioni sono scaturite da “un importantissimo rinvenimento” nell’archivio dell’imprenditore Salvatore Musella a seguito di una precedente perquisizione.

Fin dalle prime battute dell’indagine è emerso che Musella aveva puntato le sue attenzioni sulla quanto mai rilevante e proficua concessione che il Comune di Pozzuoli doveva di lì a poco bandire e poi aggiudicare per l’assegnazione della gestione del complesso Antica Rocca nel Rione Terra.

L’inchiesta “Rione Terra”: il ruolo dell’ex sindaco Vincenzo Figliolia

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Figliolia avrebbe avuto un ruolo centrale nella turbativa d’asta che ha portato all’aggiudicazione della gara alla società di Salvatore Musella.

L’intenzione dell’allora sindaco era quella di trasformare gli immobili del Rione Terra in una struttura ricettiva da realizzare nelle forme dell’albergo diffuso. Musella, invece, voleva aggiudicarsi la concessione “ad ogni costo”.

Per questo motivo, si sarebbe adoperato per avvicinare i vertici dell’ente locale comunale e assicurarsene la collaborazione.

Grazie all’intermediazione di Nicola Oddati, ex dirigente nazionale del PD e all’epoca dei fatti dirigente della Regione Campania, si sarebbe creato un “comitato di affari” che si sarebbe “adoperato per organizzare tutte le attività necessarie per far aggiudicare la concessione del Rione Terra”.

In particolare, il comitato si sarebbe occupato di:

individuare i partner per la presentazione della domanda di partecipazione alla gara;
individuare i componenti della commissione di valutazione delle proposte;
gestire le procedure di gara, il suo sviluppo e i suoi esiti.
Tutti questi atti sarebbero stati compiuti “in una logica assolutamente funzionale a far ottenere la concessione alla cordata creata da Musella”.

In particolare, Figliolia avrebbe ricevuto la promessa di somme di denaro e dell’assunzione di persone a lui gradite nelle società di Musella.

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