Il club di calcio Udinese ha identificato cinque tifosi responsabili degli insulti razzisti lanciati contro il portiere del Milan, Mike Maignan.
Questi individui sono stati identificati attraverso le telecamere di sorveglianza a disposizione del club. Di conseguenza, l'Udinese ha deciso di bandirli a vita dallo stadio. Tuttavia, il club ha presentato ricorso contro la chiusura dello stadio per un giorno.
Fra i tifosi identificati, il primo è stato riconosciuto lunedì, meno di quarantotto ore dopo l'increscioso episodio avvenuto durante la partita Udinese-Milan, grazie ad un video pubblicato sui social media.
La lista include anche altri quattro individui identificati nei giorni successivi; uno di loro è nero, mentre un altro è una donna.Potrebbe interessarti
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In un comunicato, l'Udinese ha ribadito il suo impegno deciso contro ogni forma di discriminazione. Tuttavia, il club è stato sanzionato con una partita a porte chiuse in seguito alle azioni dei suoi tifosi. La decisione, motivata dalla mancanza di manifestazioni di dissociazione chiare da parte degli altri tifosi, ha suscitato numerose polemiche e contestazioni, portando l'Udinese a presentare ricorso per salvaguardare la reputazione del club, notoriamente multietnico.
Le indagini sono ancora in corso, ma gli investigatori ritengono di aver identificato quasi tutti i responsabili degli insulti razzisti che hanno provocato l'uscita temporanea di Maignan dal campo per cinque minuti. Maignan ha apprezzato il supporto dei suoi compagni, dell’allenatore Stefano Pioli, così come quello di Zlatan Ibrahimovic e dei dirigenti.
Coloro che seguono da vicino la squadra di Milanello sottolineano che Maignan ha apprezzato la forte presa di posizione del mondo del calcio e della politica, così come l'azione tempestiva delle forze dell'ordine. Il portiere ha direttamente chiesto un intervento da parte delle istituzioni sui social media.






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