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Stamattina, i carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, coadiuvati dai Reparti territorialmente competenti e da asseti specialistici dell’Arma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di 13 persone (12 in carcere e 1 ai domiciliari), ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti.
II provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dalla Stazione Carabinieri di Grazzanise tra il mese di novembre 2020 ed il mese di novembre 2021 che, anche attraverso attività tecniche, ha consentito di accertare le responsabilità, a vario titolo, nello spaccio di sostanze stupefacenti in capo agi indagati (1 ghanese, 5 nigeriani, 5 italiani, 1 tunisino ed 1 venezuelano).
In particolare – si legge in una nota a firma del procuratore Pierpaolo Bruni – è stata riscontrata una piazza di spaccio a Castel Volturno gestita dagli indagati africani che rivendevano anche a pusher delle province di Salerno, Teramo e Perugia, nonché nel Comune di San Felice a Circeo. Nel corso delle indagini sono stati arrestati in flagranza di reato 6 pusher.
I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Teramo, in supporto al Nucleo operativo di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una 41enne di Teramo, un 37enne di nazionalità tunisina e un 62enne, quest’ultimo già agli arresti domiciliari, tutti residenti a Teramo. I tre sono accusati di detenzione a fini di spaccio di sostanze di stupefacenti.
I fatti fanno riferimento all’operazione antidroga condotta dai carabinieri del casertano per i fatti accaduti nelle province di Caserta e Teramo nel 2021. I tre sono stati associati al carcere Castrogno di Teramo.
Inoltre, è emerso che alcuni degli indagati extracomunitari avevano contatti con trafficanti di stupefacenti operativi in Africa, in particolare in Malawi, nonché con un uomo, un santone, in Nigeria al fine di sottoporsi ad un rito “voodoo” propiziatorio per scongiurare possibili eventi negativi nello svolgimento degli affari illeciti.
Una dinamica più volte emersa dalle indagini della magistratura, complice anche la massiccia presenza a Castel Volturno di extracomunitari non regolari, spesso dediti ad affari illeciti, come la droga e la prostituzione. Dei tredici arrestati – è emerso dalla conferenza stampa tenuta stamani alla Procura di Santa Maria alla presenza del Procuratore Pierpaolo Bruni e del Comandante dell’Arma a Caserta Manuel Scarso – solo cinque sono italiani, arrestati peraltro non a Castel Volturno ma in altri comuni del Casertano e nelle province di Teramo e Salerno, gli altri sono di origine africana.
I pusher africani, oltre alla droga, fornivano agli acquirenti anche il materiale per consumarla in loco, come la carta stagnola. Nella notte i carabinieri, nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi emessi dal Gip sammaritano, hanno effettuati diverse perquisizioni nei complessi immobiliari dove si vendeva la droga, arrestando due persone nella flagranza del reato di spaccio e denunciandone altre due, tutte extracomunitarie.
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