Anni di battaglie rischiano di essere vanificate dalla burocrazia e tutte le promesse disattese.
Quella dell’area di Viale Miranda a Ponticelli intitolata a Francesco Paolillo potrebbe essere solo l’ultima (in ordine di tempo)delle classiche storie italiane di lassismo burocratico, menefreghismo insieme ad abbandono e degrado.
Alessandro Paolillo, fratello di Francesco, che da anni si sta battendo per riportare un briciolo di legalità e vivibilità nel quartiere, ci tiene a raccontare: “Sto facendo di tutto per far riparare il campetto e le giostrine, ho chiamato al comune ma mi si dice che non esistono“.
Gli sembra di vivere una situazione paradossale, perché “io cerco di salvare il salvabile, ma se dicono che è abusivo un giorno possono venire le ruspe e buttare tutto a terra“. Alessandro è sconfortato: “Dopo 18 anni ancora si deve vedere se lì si può realizzare qualcosa o buttano tutto a terra”.
Una vicenda emblematica quella di viale Miranda a Ponticelli, su cui tanti si interrogano. “Stiamo cercando di dare una mano” premette Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità. Il punto però è un altro. “La municipalità – spiega Fucito – ha competenza su spazi e aree espressamente affidatele dal Comune, ma questa azione non è mai avvenuta”. Insomma “sembrerebbe che quest’area non sia mai stata in nessun modo disciplinata, vent’anni fa si realizzò l’inaugurazione, si accolse la donazione delle strutture, e basta”. Nessun affidamento, nessuna presa in carico da parte di terzi.
“Questa situazione va sanata – sottolinea il presidente della Municipalità – essendo l’area potenzialmente utilizzabile dai bambini. E se nessuno la prende in carico, non è legittimo l’utilizzo“. Secondo Fucito “ci vuole un po’ di coraggio amministrativo, si tratta di fare un atto di affidamento al fratello di Francesco“.
Un passo formale “che al momento non c’è“. In alternativa, il complesso potrebbe passare alla Municipalità “che sia tenuta a tenerlo come area attrezzata aperta”. Con la postilla del presidente: “In quel caso noi dovremmo avere del personale per sorvegliare”. Anche su questo, il Comune dovrebbe dare celeri risposte.
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