“Credo che chi ha un cognome non debba certamente avere dei privilegi, però non vorrei arrivare al punto che, avendo un cognome, si debba avere addirittura un danno: questo è un presupposto che deve essere parimenti salvaguardato”. Così il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi nel corso del question time in Aula alla Camera.
Il ministro ha risposto ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle in merito agli incarichi e alle assunzioni presso società ed enti operanti in ambito sportivo. Si fa particolare riferimento sull’assunzione di Filippo Tajani, figlio del Ministro degli Affari Esteri, nell’ufficio che si occuperà dell’organizzazione di Euro 2032.
“La Federazione Italiana Giuoco Calcio, come tutte le altre Federazioni sportive nazionali, è un ente di diritto privato retto da norme statutarie e sulle nomine dei vertici della Federcalcio o sulle assunzioni di personale dei suoi uffici interni non risulta alcuna disposizione di legge che ne disciplini la pianta organica e imponga un limite quantitativo e qualitativo alle relative iniziative in materia di assunzioni e collaborazioni di lavoro”, ha aggiunto.
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