Continuano gli appuntamenti della terza edizione del “Cilento festival – Pollica” che si tiene negli spazi del Teatro Sala Keys. La manifestazione è dedicata ad Angelo Vassallo a tredici anni dal suo omicidio. Tanti gli incontri di qualità che animeranno il cartellone pensato dal fondatore e direttore artistico Girolamo Marzano.
Il 12 ottobre spazio a “Nuovo concerto per voci single” con la voce recitante di Girolamo Marzano e il tenore Francesco Formicola. In palcoscenico due uomini e una donna con alle spalle una piccola orchestra. Un tenore una cantante e un’attrice cantante. Insieme costruiscono un percorso drammaturgico/musicale che comprende poesie, arie d’opera, monologhi. Una sorta di teatro canzone legato da un file rouge che è il teatro e le sue più svariate componenti: prosa musica e canzoni. Da Brecht a Eduardo, da Viviani a Karl Valentin, con le canzoni tratte da spettacoli di questi ed altri autori. “E’ un format che abbiamo creato lo scorso anno nella seconda edizione del festival e che, mutando i contenuti, ripetiamo in questa occasione, contando di farne uno ogni anno – anticipa Marzano – Quest’anno la nuova edizione vedrà la luce nella appena restaurata Cappella di S. Marco che affaccia sul porto ed era la prima chiesa che dal ‘600 in poi accoglieva i pescatori al ritorno dal lavoro”.
Sabato 21 ottobre il pubblico potrà assistere a “A proposito di Eva”, un testo scritto da Girolamo Marzano.Potrebbe interessarti
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Il 27 ottobre a salire sul palco sarà Caroline Pagani con “Mobbing Dick”. Spettacolo vincitore del Premio dell'Unione Femminile Nazionale Italiana 2009 Premio La corte della Formica miglior attrice, premio del pubblico 2010, Napoli. Premio Teatri Riflessi 2022, miglior attrice “Idee nello Spazio “2021, miglior spettacolo e Premio Ginestre 2022. Mobbing Dick descrive in maniera ironica e divertente, con gags e situazioni surreali, la condizione delle donne artiste nel mondo del lavoro. E’ il caso di un’attrice di teatro che trova un annuncio su un giornale per un’audizione per uno spettacolo teatrale sull’Eros. Va a fare il provino e propone un repertorio di personaggi femminili shakespeariani erotici. Ma si imbatte in un Maestro diverso da quello che immaginava… Un regista porno. I due non si comprendono, hanno linguaggi e immaginari diversi. Si slitterà così dalla realtà di uno dei testi shakespeariani proposti, Misura per Misura, che si sovrappone, come in un gioco di specchi, al contesto surreale dell’audizione. L’attrice subirà una serie di umiliazioni da parte del regista, come l’eroina shakespeareana di Misura per Misura col suo carnefice, che faranno di lei un essere distrutto dal sistema, un mostro. Cederà?
Sabato 4 novembre il teatro ospiterà Rosalba Di Girolamo in “2984” ispirato da Il racconto dell'Ancella di Margaret Atwood. Un vecchio registratore in proscenio, la voce di una donna: una testimonianza ritrovata. In un futuro non meglio identificato l’Umanità è stata decimata dalle radiazioni atomiche, e il mondo ha finito per trasformarsi in un unico stato totalitario, una teocrazia basata sul controllo dell’uomo sull’uomo. Anzi, della donna sulla donna. Perché al centro di questo sistema di potere c’è il controllo del corpo femminile: le donne hanno il solo compito di garantire la discendenza alla élite dominante. Le donne capaci di riprodursi sono chiamate Ancelle. Quelle addette alla loro sorveglianza le Zie, le serve di casa le Marte, quelle troppo vecchie, fragili o infertili, le Nondonne. Accanto a queste, la gerarchia dei maschi, tutori dell’ordine, al cui vertice ci sono i Comandanti, a ognuno dei quali è assegnata un’ancella. Difred, ovvero la donna che appartiene a Fred, è un’ancella. Abito rosso, valigia rossa, Difred entra in scena e racconta, in un gioco di ricordi e voci che si intersecano. Un’unica figura che da voce a tutti gli attori dello scenario, perché questi, malgrado in apparente lotta tra loro, sembrano essere i vari volti che l’Essere Umano può assumere quando rinuncia alla sua libertà di essere umano. Più che sulla fertilità fisica, lo spettacolo si interroga sulla fertilità interiore.
Il 10 novembre arriva l'attore romano Francesco Montanari in “Play House”. Un uomo e una donna. L’amore, la noia, la famiglia, il sesso, i battibecchi, il rancore. In 13 quadri Katrina e Simon esplorano piccoli momenti di quotidianità, affondano la lama nel loro rapporto, costruiscono e distruggono la relazione. Il mondo, fuori, è solo un’eco e, quando penetra nel loro appartamento, eccita e destabilizza. Ma chi sono veramente Katrina e Simon? Quale ruolo interpretano? Si sono veramente mai conosciuti? Lo spettatore ha costantemente l’impressione di spiare dal buco della serratura nella stanza, asettica, in cui si consuma la vita di un uomo, drammaticamente esilarante, disperatamente sola.







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