"Certo a guardarmi oggi...". Giuseppe Giannini, il "Principe" di Roma. Ha perso capelli e aura. Intervistato dal Corriere della Sera ora si definisce "un aspirante intenditore di calcio". "A volte questo soprannome ha condizionato chi mi giudicava - dice - ma se si pensa ai miei 22 anni di carriera è stato positivo. Non ce ne erano altri in giro. Mi piaceva. All'epoca davanti a me c'era Falcao che era Il Divino, io essendo arrivato dopo sono diventato Principe. Scelta azzeccata. Certo a guardarmi oggi... Faccio fatica a rivedere vecchie immagini. Sono cambiato tantissimo e mi rode adesso che sono senza capelli. Mi dà un po' fastidio sinceramente, quindi evito di guardarmi. La gente neanche mi riconosce per strada".
Nell'intervista parla del suo grande passato e di un suo "grande rifiuto": "Io e Viola rifiutavamo qualsiasi offerta.Potrebbe interessarti
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La delusione più grande? "La semifinale del Mondiale del '90 a Napoli non è paragonabile ad altro per importanza. Se penso a quella sera... basta una svista per segnare una carriera. Un conto è se arrivi in finale, un altro conto se perdi prima". L'anno prossimo compirà 60 anni: "Mi mancheranno gli auguri dei miei genitori. E quelli di altre persone con cui ho condiviso esperienze, penso a Vialli e a Mihajlovic che sono scomparsi da poco. E poi di qualche capo della tifoseria giallorossa che non c'è più e con cui ho condiviso trasferte, momenti belli e meno belli".







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