Tre medici sono stati incriminati per omicidio colposo per la morte di Vanessa Cella, una donna di 37 anni di Napoli, il 26 marzo dell'anno scorso in seguito a tre interventi di chirurgia estetica eseguiti in un'unica giornata presso la Casa di Cura Santa Maria la Bruna di Torre del Greco.
La decisione è arrivata nell'udienza preliminare presso il tribunale di Torre Annunziata, guidato dal giudice monocratico Antonio Fiorentino, che ha accolto la richiesta dell'accusa. Il processo è stato fissato per i primi di febbraio.
I tre medici coinvolti nel caso sono il direttore sanitario della struttura di Torre del Greco, il chirurgo che ha eseguito gli interventi su Vanessa Cella e l'anestesista che faceva parte dell'equipe medica coinvolta nell'operazione. Questi professionisti non fanno più parte del personale della clinica.
Il caso di presunta malasanità è venuto alla luce dopo la denuncia dei familiari di Vanessa, che hanno presentato una querela ai carabinieri di Torre del Greco, assistiti dall'avvocato Enrico Ricciuto.Potrebbe interessarti
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La Procura di Torre Annunziata ha ricostruito l'intera vicenda sulla base di filmati, registrazioni audio e testimonianze. Hanno concentrato le loro indagini sui tre medici coinvolti, che sono stati rinviati a giudizio a seguito delle prove emerse durante l'autopsia. Si sono sollevate diverse questioni riguardo a presunte irregolarità e negligenza medica.
L'accusa sostiene che Vanessa Cella sia morta a causa di un'emorragia interna e che non si sia mai risvegliata a causa di un mix di farmaci anestetici somministrati prima degli interventi di rinoplastica, mastoplastica e liposuzione che sono stati eseguiti in rapida successione.






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