Real Sito Carditello, musica e incontri contro veleni e devastazione con la prima edizione di Wimby fest

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Sarà il Real Sito di Carditello (San Tammaro, Caserta) ad ospitare la prima edizione del , una tre giorni di musica ed iniziative nel cuore della dei fuochi che punta a rimettere al centro la lotta campana contro i veleni e la devastazione ambientale raccogliendo fondi per finanziare uno dei più grandi progetti di ricerca sull'inquinamento ambientale.

Organizzato da Stop Biocidio in collaborazione con il consorzio Coop4art, al Wimby fest ci saranno artisti del panorama musicale italiano, laboratori, confronti su cambiamenti climatici, lotta agli ecomostri e modelli di sviluppo alternativi. La line up vede alternare sul palco artisti che hanno fatto la storia della musica, a chi negli anni si è distinto per aver affrontato nei propri testi tematiche legate alle politica, all'impegno sociale, alla controinformazione, a new entry del panorama musicale già riconosciuti dal pubblico.

Sul palco del Wimby fest si alterneranno i 99 Posse, La Nina, Tony Tammaro, la Famiglia, Iovine, Piotta, Modena City Ramblers, Bandabardò, Speaker Cenzou, Peppoh, Dadà, Tartaglia. Il festival prende il nome dalla storia delle lotte dei comitati ambientalisti di tutto il mondo.

    Wimby è infatti l'acronimo di “World is my backyard” – letteralmente “il mondo è il mio cortile” – in risposta a “Nimby”, “Not in my backyard” – ovvero “non nel mio cortile” – ed il riferimento è all'accusa mossa ai comitati ambientalisti, colpevoli di rifiutare la costruzione di impianti inquinanti solo nei pressi delle loro case.

    E la scelta del luogo che sarà cornice della prima edizione non è casuale: per anni il Real Sito di Carditello si è trovato al centro di una zona utilizzata per sversare rifiuti, successivamente riqualificata completamente e torna alla fruizione della .

    “Wimby – le parole degli organizzatori del festival – è questo: la rappresentazione plastica del fatto che la nostra casa, il nostro giardino è il mondo intero. Non soltanto vogliamo che la nostra Campania torni ad essere Felix, ma attraverso la musica e le parole del nostro festival vogliamo rivendicare una necessaria inversione di rotta verso un modello di economia sostenibile in termini sociali, ambientali ed economici”.


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