Il boss di Soccavo, Alfredo Vigilia detto 'o nir aveva messo in piedi una sorta di strategia del consenso popolare molto simile a quello dei politici della Prima Repubblica che donavano pacchi alimentari agli elettori.
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E infatti per neutralizzare le forze dell'ordine ed evitare che i cittadini potessero essere collaborativi con la Polizia, il clan impediva che si compissero furti e rapine nel quartiere Soccavo di Napoli e la domenica consegnava anche pacchi di dolci alle famiglie bisognose.
:E' quanto emerge dall'ordinanza con la quale il Gip Anna Tirone ha disposto l'arresto di quattro presunti affiliati al clan Vigilia.Potrebbe interessarti
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Complessivamente gli indagati sono 24, tra cui Alfredo il boss detto 'o nir e Pasquale e Vigilia, padre e figlio, quest'ultimo però ucciso a 24 anni, il 18 dicembre 2012, da due killer con colpi di pistola alla testa in un centro scommesse del quartiere Soccavo.
La vicenda dei dolci emerge dall'intercettazione di una conversazione in carcere a cui prendono parte il boss Alfredo Vigilia, suo nipote Pasquale e un altro affiliato ritenuto la guardia del corpo di Pasquale a cui erano state affidate le redini dell'organizzazione camorristica e che aveva l'ultima parola su tutto.
"Stabilisci tu chi ha ragione e chi ha torto", gli dice Alfredo. Nella stessa conversazione, che risale all'ottobre 2016, il boss pone il veto a furti e rapine nel 'suo' quartiere. E qualora qualcuno venisse sorpreso a violare il diktat doveva essere preso a calci e spedito in un altro quartiere: "le guardie se la prendono sempre con noi, e poi è pure peccato, un quartiere così tranquillo", dice il boss parlando con i suoi interlocutori.






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