Ha suscitato scalpore a Gragnano l’arresto del 42enne Giuseppe De Martino ristoratore ben piu’ noto con il nome di Zi Ferdinandone noto tik toker.
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Il suo locale dove si mangia cibo casereccio è meta di clienti da tutta la Campania perchè Di Martino allieta le serate culinarie con il suo linguaggio colorito e con quello che lui definisce “‘o scassatorio” facendo video anche in diretta sulla nota piattaforma social visto che il suo profilo è seguitissimo.
Tra l’altro Di Martino ha anche avuto di recente in gestione dal comune di Gragnano un bene pubblico che lui ha trasformato in lounge bar dal nome “Cor Buon” e dove egli stesso passa ad allietare le serate dei clienti.
Nell’area parcheggio del suo B&B aveva più di un’auto risultata rubata, auto dalle quali, per rendere più difficili l’identificazione, erano state smontate targhe e altri elementi caratteristici. Un espediente che non ha impedito però ai carabinieri di arrestarlo. Per questo motivo è stato arrestato in base ad un provvedimento emesso dal gip di Torre Annunziata, su disposizione della Procura oplontina.
Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare sono stati i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia: il quarantaduenne è indiziato di riciclaggio, ricettazione ed estorsione.
Tutto scaturisce da un controllo effettuato dai militari dell’Arma di Gragnano lo scorso 23 gennaio, quando durante un sopralluogo nell’area parcheggio di un B&B di proprietà dell’indagato fu ritrovata un’auto risultata rubata. Tutto scaturì dalla segnalazione del gps in dotazione alla vettura.
Dalla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza della zona, era poi emerso come il giorno prima l’uomo avrebbe trascinato con la propria macchina l’auto rubata fino al B&B. Nell’occasione furono trovate anche altre tre vetture provento di furti, dalle quali erano state rimosse targhe, centralina elettronica e documentazione.
Infine è stato appurato che tra i veicoli parcheggiati a ridosso del B&B c’era anche uno con targa straniera che era stato usato per rubare un’altra auto a Scafati , quest’ultima poi rinvenuta dai carabinieri il 29 gennaio lungo la stessa strada in cui è ubicata l’attività di accoglienza turistica.
Per gli inquirenti il proprietario del B&B avrebbe inoltre svolto il ruolo di intermediario per un ”cavallo di ritorno” per il furto di una vettura effettuato a Gragnano nel novembre dello scorso anno.
Nella circostanza l’indagato, stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, avrebbe ricevuto 2.000 euro in contanti dalla proprietaria dell’auto affinché questa potesse ottenerne la restituzione. Dopo le formalità di rito, il quarantaduenne è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.
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