“Mi sembra d’esser stato napoletano ancora prima di nascervi, come dice il portegno Borges della sua Buenos Aires. Napoli, oggi avrei voluto esser lì e godermi questa festa che sembra eterna.
Sentire ancora per una volta, una volta sola, che tutto è pretesto per celebrare, una scusa per gioire e cacciare la malinconia, cercar motivi per ricordare che si è gettati in questa vita per respirare e cercare luce”.
Così sul proprio account Twitter, Roberto Saviano, scrittore e gran tifoso del Napoli, nel giorno della festa scudetto. “Oggi avrei voluto essere allegro, lo scudetto a questo serve: ad avere all’ordine del giorno il compito d’esser allegri, come un dovere di tutti.
Felici ancora per un giorno. Andare alla Pignasecca e Pasquale Scura, strisciare tra i Tribunali e Mezzocannone. Sbucare d’improvviso a Mergellina, rinnovare lo stupore del mare, identico, che conosci da quando hai imparato a star dritto sulle gambe, eppure quando ce l’hai all’orizzonte lo scopri nuovo”, scrive ancora Saviano.
“Avrei voluto esser allegro ma non lo sono, la lontananza oggi ha il sapore dell’esilio irrimediabile, del bando, eppure basterebbe solo viversi ed essere lí facilmente, se avesse la mia vita ancora qualcosa di facile. Ma in fin dei conti sono persuaso – come il poeta – che si possiede solo ció che si è perduto”, conclude Saviano.
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