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Nella rete degli usurai per pagare le tasse

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È finito nella rete degli usurai per pagare un accertamento da 5mila euro inviato dall’Agenzia delle Entrate al suo ambulatorio medico. In quasi sei anni quella cifra è salita con gli interessi usurai ad almeno 70mila euro ma la Squadra Mobile di Frosinone sospetta sia stato pagato il doppio in maniera però non documentabile.

Per quei soldi e le minacce con cui farseli dare quattro persone sono state raggiunte questa mattina da altrettanti provvedimenti emessi su richiesta della Procura della Repubblica di Cassino. È la storia di un professionista che opera nel sud della provincia di Frosinone. La polizia lo ha convocato all’inizio dell’anno quando ha notato l’insistenza con cui una famiglia sinti di Sora lo approcciava.

Messo di fronte alle evidenze il medico ha raccontato agli agenti che nel 2016 si era rivolto a quella famiglia per fare fronte ad una cartella esattoriale: al primo incontro gli erano stati dati 5mila euro con l’impegno di restituirne 7.500 entro 30 giorni. Ma non era riuscito a saldare per intero il prestito e da quel momento erano iniziati i problemi perché il debito aumentava di mese in mese. Ha raccontato che era costretto a versare settimanalmente somme che variavano da poche centinaia di euro a cifre più cospicue.

Le indagini hanno ricostruito che al professionista sono stati prosciugati i conti e poco alla volta tutte le proprietà. Quando non è riuscito a restituire i soldi sono cominciate le visite sul posto di lavoro: anche sette persone a sollecitare i pagamenti, veniva seguito mentre andava a fare la spesa con la famiglia; è stato convinto a prendere un’auto da 1500 euro al mese con il noleggio a lungo termine: la vettura poi è stata rubata dagli usurai e quando l’assicurazione lo ha risarcito gli sono stati presi anche quei soldi.

I provvedimenti sono stati emessi a carico di quattro fratelli di Sora, due uomini (di 40 e 36 anni) e due donne (di 33 e 29 anni): per i primi due è scattata la custodia in carcere, per una delle sorelle il divieto di dimora nei territori di Lazio, Abruzzo, Molise, Campania; per l’altra il divieto di dimora nel comune di Sora. A prestare i soldi nel 2016 sarebbe stato uno solo dei due fratelli, poi arrestato nel 2020 con l’operazione requiem (30 arresti per droga, estorsione, usura); finito ai domiciliari ha ceduto il cliente al fratello che viene arrestato nel 2022 con l’operazione Ultima Corsa (13 misure per lo stesso tipo di reati).

Il medico viene allora passato alle due sorelle. Che si fanno ossessive nel reclamare i pagamenti. Durante una delle visite sul posto di lavoro viene detto alla vittima “Sappiamo chi sei e chi è la tua famiglia”: è la frase che ha convinto il professionista a collaborare con la polizia.


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