#VERITA' PER ANGELO VASSALLO

App Sinfonia Desktop

ULTIMO AGGIORNAMENTO : 12 Agosto 2025 - 20:28
27 C
Napoli

App Sinfonia Desktop

Miss Italia, 13enne in passerella, è bufera: licenziato l’organizzatore campano
Incendio al Vesuvio, oggi quattro Canadair in azione
Fiamme sul Vesuvio, salve le colture di pregio
Grandinata e temporale lampo nel Cilento: bagnanti in fuga e...
Sperlonga, vuole cenare ma la cucina è chiusa: napoletano dà...
Dove si dirige la comunicazione? L’evoluzione strategica che ridisegna l’informazione
Napoli, Ospedale del Mare: salvato l’orecchio a un sedicenne ferito...
Una Giornata Diversa a Napoli: Benessere, Cultura e Relax
Castel San Giorgio, incendio a ridosso del centro abitato: evacuate...
Dl Economia, Broya de Lucia e Colaci: “Governo regala il...
Nuova aggressione in corsia al San Pio, l’Ordine dei Medici...
Lite tra ragazzi alla festa di paese di Campoli Appennino:...
West Nile, il Ministero avverte: picco atteso nelle prossime settimane
Napoli, litorale costiero liberato da ormeggi e stabilimenti balneari abusivi
Foce del Garigliano insabbiata: barche ferme e turismo in crisi
Truffe nel settore auto: la Polizia denuncia 3 titolari di...
Napoli, 5 patenti ritirate e 3 denunce in una notte...
Tangenziale di Napoli, 65enne in scooter contromano: fermata dalla Polizia
Corsa scudetto del Napoli: ma quali sono le avversarie più...
Corsi PLC: scopri come diventare programmatore PLC
Irpinia senz’acqua per 20 ore al giorno: la denuncia da...
Disperso un 83enne nel Matese: ricerche senza sosta per il...
Addio a Maria Di Freda, storica direttrice generale della Scala:...
Pontecagnano, incendio distrugge capannone agricolo 
Il Manchester City: “A Palermo amichevole indimenticabile”
Vela, America’s Cup a Napoli: firmato ufficialmente il protocollo, prime...
Vesuvio, incendi sotto controllo ma resta il pericolo: 500 ettari...
Addio a Mario Forte, l’ex sindaco di Napoli aveva 89...
Ondata di caldo record in Campania: allerta prorogata fino a...
Napoli, turista inseguito, aggredito e rapinato fin nella hall dell’hotel...

Camorra, aveva una relazione con la nuora del boss Licciardi: ucciso e sciolto nell’acido

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Aveva una relazione con la moglie di Giovanni Licciardi, figlio di Gennaro, detto “la scimmia”, fondatore dell’omonimo clan fondatore del gruppo di camorra più potente della Campania ovvero “Alleanza di Secondigliano”. Salvatore Esposito, per tutti “Totoriello”, sapeva che era una relazione pericolosa.

Ma volle cominciare lo stesso una relazione extraconiugale con quella donna. Un grave errore che lo portò a una morte terribile: ucciso a colpi di pistola, per ordine dei Licciardi, e sciolto nell’acido affinché nessuno potesse piangere le sue spoglie.

A scoprire quel ‘delitto d’onore’, un cold-case che risale al 27 settembre 2013, sono stati i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Napoli, che da una frase pronunciata durante una conversazione intercettata nell’ambito di un’altra indagine hanno intuito la fine di Esposito.

Il Ros di Napoli ha ricostruito l’accaduto e arrestato tre dei quattro mandanti, elementi di spicco del clan Licciardi: Paolo Abbatiello, Gianfranco Leva e Raffaele Prota (quest’ultimo già in carcere per altro), di 57, 66 e 57 anni. Il quarto mandante dell’omicidio è ritenuto invece il boss Giuseppe Simioli, 57 anni, collaboratore di giustizia: per lui il gip non ha disposto l’arresto, ma sarà lo stesso giudicato per l’omicidio.

Esposito venne attirato in trappola: fu simulato un incontro estemporaneo e con la scusa di andare a trovare il marito di Maria Licciardi, sorella di Gennaro, anche lei arrestata qualche anno fa dal Ros, deviarono il percorso per consegnare Totoriello ai suoi killer. Tutto avvenne nell’impervia zona delle cave di tufo Chiaiano.

Lì venne ucciso a colpi di pistola e poi sciolto in un bidone di acido portato ad ebollizione con un bruciatore. Ad eseguire gli ordini dei mandanti, secondo quanto emerso dalle indagini, furono Carlo Nappi, Crescenzo Polverino, Giuseppe Ruggiero e Alessandro De Luca, tutti già in carcere ma per un altro omicidio.

Per la loro incriminazione, però, il giudice ha ritenuto che non bastano le dichiarazioni di un solo pentito, vale a dire Simioli. Esposito a un certo punto capisce che il copione scritto aveva come epilogo la sua morte: comincia a sudare. I suoi aguzzini, tutti armati di pistole per stroncare sul nascere una eventuale fuga, riescono a dissimulare le loro intenzioni e per lui non ci sarà scampo.

 Il boss pentito Giuseppe Simioli del clan Polverino ha rivelato tutti i particolari dell’omicidio

Secondo quanto appurato dal Ros, Abbatiello, Leva e Prota, dopo avere scoperto la tresca e averla rivelata ai familiari di Giovanni Licciardi, chiesero a Giuseppe Simioli, reggente del clan Polverino di Marano di Napoli, la disponibilità a compiere il delitto con i suoi affiliati e nel territorio rientrante nella sua competenza geo-criminale.

E così fu: la tecnica adoperata per far sparire il corpo, inoltre, risulta essere la stessa usata da Cosa nostra nel 1984 per distruggere, per conto del boss Lorenzo Nuvoletta, i cadaveri di Vittorio e Luigi Vastarella, Gennaro Salvi, Gaetano Di Costanzo e Antonio Mauriello.

Per quegli omicidi maturati a Marano di Napoli il 19 settembre 1984 nell’ambito della guerra di camorra tra le famiglie malavitose Gionta-Nuvoletta e Alfieri-Bardellino, è stato condannato in via definitiva, nella veste di mandante, il defunto “capo dei capi” della mafia siciliana Salvatore “Totò” Riina.

 

 


Articolo pubblicato da Giuseppe Del Gaudio il giorno 17 Maggio 2023 - 18:30

facebook

Ultim'ora

App Sinfonia Desktop

Cronache Podcast

  • Napoli, accusata di aver bloccato il pronto soccorso: "Volevamo solo assistenza"
  • Cane legato e abbandonato al sole muore di stenti a Varcaturo
  • Giallo sulla morte in barca in Sardegna del 21enne di Bacoli, Giovanni Marchionni
Vedi tutti gli episodi su Spreaker

Primo Piano

Le Video Storie