Detenuti picchiati da agenti penitenziari, alcuni dei quali muniti di casco e manganello, mentre percorrono il corridoio che dalla loro cella porta all’area di socialità – uno con la felpa rossa pestato con violenza – quindi fatti mettere in ginocchio con faccia al muro, e uno in particolare, il marocchino Faqiri Marouane, costretto a muoversi sulle ginocchia a piccoli passettini per raggiungere il suo posto.
Prosegue al processo per i pestaggi dei detenuti, in corso all’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la proiezione delle immagini choc delle violenze avvenute il 6 aprile 2020 ed estratte dalle telecamere interne del carcere sammaritano
. Oggi sono state proiettate le immagini relative al primo piano del padiglione “Nilo”, quelle in cui i detenuti vengono fatti uscire dalle celle e portati nell’area socialità, dove c’è il biliardo e i reclusi possono svagarsi; ovviamente quel giorno per i detenuti non ci furono momenti di svago, ma solo tante botte, come si vede dalle immagini.
Dall’area socialità alle celle, nel percorso a ritroso, i detenuti sono stati costretti a passare tra due ali di poliziotti che li picchiavano, molti con caschi e mascherina, e ancora non identificati. Ma il detenuto Marouane, dice il brigadiere dei carabinieri Vincenzo Medici, che dalla scorsa udienza del 10 maggio sta ricostruendo con l’aiuto delle immagini quanto accaduto più di tre anni fa, “è stato particolarmente attenzionato”
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