Agli Oscar trionfa ‘Everything everywhere all at once’. Niente statuetta per l’Italia

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L’Italia non ce l’ha fatta. Alice Rohrwacher, candidata all’Oscar con il corto “Le pupille” e Aldo Signoretti nella categoria “Miglior trucco e acconciatura”, non sono riusciti a portare a casa la famosa statuetta. Come da pronostico è “Everything Everywhere All at Once” il migliore film dell’anno, la pellicola diretta Dan Kwan e Daniel Scheinert che racconta la storia di Evelyn Wang, un’immigrata cinese sulla cinquantina, attualmente impegnata in una lezione noiosa e condiscendente che si ritrova in un ripostiglio delle scope con una versione di suo marito proveniente da un universo alternativo.

E’ il film più premiato della 95ma edizione dei premi, con 7 statuette vinte su un totale di 11 nomination, e 6 nelle categorie principali. Non era mai successo nella storia degli Academy Awards. Oltre al miglior film, il lungometraggio si è aggiudicato i premi per la miglior regia con i due Daniels, migliore attrice protagonista con Michelle Yeoh, miglior sceneggiatura originale, miglior attore non protagonista con Ke Huy Quan, miglior attrice non protagonista con la leggendaria Jamie Lee Curtis, miglior montaggio.

“Dedico il premio a mio marito, alle nostre figlie, a mia sorella, a tutti quelli che hanno sostenuto i miei film di genere, tutti noi abbiamo vinto questo OSCAR. E a mia madre e a mio papà, tutti e due hanno avuto la nomination per categorie diverse“, ha detto Jamie Lee Curtis dal palco del Dolby Theatre di Los Angeles.



    Il premio per il miglior film d’animazione è andato a Pinocchio di Guillermo Del Toro, che ha battuto gli altri candidati Marcel The Shell With Shoes On, Il Gatto con gli Stivali 2, L’ultimo desiderio, Il Mostro dei Mari e Red. Il premio per il miglior documentario è andato a Navalny, sul palco la moglie del leader dell’opposizione russa, che ha definito ingiusta la guerra di Putin contro l’Ucraina, ha ricordato l’impegno del marito per la difesa della libertà e della democrazia. Nella cinquina c’erano anche All That Breathes, All the Beauty and the Bloodshed, Fire of Love e A House Made of Splinters. An Irish Goodbye, ha trionfato come miglior cortometraggio nella cinquina composta da Ivalu, Le Pupille (diretto dall’italiana Alba Rorhwacher), Night Ride e The Red Suitcase.

    Il premio per il miglior trucco e acconciature è andato a The Whale, quello per i migliori costumi a Black Panther: Wakanda Forever. Il premio per il miglior film straniero è stato vinto da “Niente di nuovo sul fronte occidentale” del regista tedesco Edward Berger. Nella cinquina c’erano anche Argentina, 1985 (Argentina), Close (Belgio), EO (Polonia) e The Quiet Girl (Irlanda).

    La 95ma edizione dei premi Oscar è stata presentata da Jimmy Kimmel, che tornava alla conduzione del celebre evento per la terza volta dopo le edizioni del 2017 e 2018. La lunga cerimonia ha seguito la tradizione consolidata in quasti 100 anni di storia, con qualche novità, a partire dal tappeto rosso più famoso del mondo che quest’anno ha cambiato colore: champagne. Grande lo spiegamento di forze, sia all’esterno, sia all’interno dell’Accademy, uomini e donne della sicurezza e dell’organizzazione impegnati per garantire il perfetto svolgimento della cerimonia, dalla sfilata di vip e protagonisti mondiali del grande schermo, alla consegna delle famose statuette.


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