“Una latitanza così lunga (quella di Messina Denaro, ndr) si è fondata su aiuti che non sono quelli del ‘picciotto’ ma di persone laureate, apprezzati professionisti che sono anche soggetti dialoganti con le mafie”.
Così il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, aggiungendo: “Una latitanza così complessa non si può realizzare senza una serie di servizi – ha aggiunto -, Messina Denaro aveva documenti falsi, medici che lo hanno aiutato per le terapie e altri soggetti che gli sono stati intorno.
Ci sono pezzi di società civile che con la mafia il dialogo lo cercano perché pensano di poter ottenere benefici”. “Una parte della classe dirigente della Sicilia – ha spiegato de Lucia – ha gestito il suoi affari in concorso con i mafiosi traendone significativi vantaggi. Oggi il fenomeno è meno esteso ma in qualche misura più grave: questo pezzo che consente alla mafia di sopravvivere è un soggetto compiacente, non soggiacente”.
È un disastro che supera, per estensione e gravità, quello che nel 2017 devastò la… Leggi tutto
Castel di Sangro – "Grazie a voi, ma ora dobbiamo parlare poco e lavorare tanto".… Leggi tutto
La caccia al “6” del Superenalotto continua, e con essa cresce l’attesa per un jackpot… Leggi tutto
Il fascino senza tempo del Lotto e del 10eLotto continua a regalare emozioni, sogni e… Leggi tutto
Arzano - "Oggi in Prefettura abbiamo affrontato con grande senso di responsabilità la delicata vicenda… Leggi tutto
Napoli- Un imponente incendio è divampato nel pomeriggio sulle pendici del Vesuvio, generando una densa… Leggi tutto