“Bastava l’intervento della Soprintendenza, richiesto più volte anche dalla sottoscritta, per ottenere il blocco dell’abbattimento dell’asilo nido Rocco Jemma di epoca fascista”, ha dichiarato il consigliere regionale Maria Muscarà.
E poi ha spiegato: “Vogliamo chiarimenti e dimissioni per totale irresponsabilità, ed accertare poi se ci fosse anche malafede! Rischiavamo di perdere un edificio storico di enorme importanza, il tutto per un errore del Comune, dando per certo che esso fosse stato costruito dopo il 1954, e richiedendo quindi fondi per un progetto irrealizzabile.
Chiedo quindi le dimissioni per le dichiarazioni dell’assessore Maura Striano, la quale aveva ‘minacciato’ la perdita dei fondi se non si fosse realizzata la demolizione per poi affermare il contrario, e di Roberto Marino, presidente della II Municipalità, il quale ha dichiarato che ‘il vincolo della Soprintendenza è desueto e anacronistico’; quindi è stato chiesto dal Comune un progetto di demolizione senza preventivamente verificare se ci fosse il vincolo della Soprintendenza. In questo caso si preferivano i fondi alla perdita di una struttura di tale importanza per la storia dell’architettura napoletana del secolo scorso; per chi ci governa, la memoria continua ad essere poco importante.
A tal proposito, chi pagherà i costi del progetto di demolizione erroneamente sviluppato? Spero si proceda, quindi, con una richiesta di chiarimenti sui fondi ed eventualmente ad una denuncia alla Corte dei conti per questo affare gravissimo!”
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