Torre Annunziata, bambino di 8 anni mandato in strada a spacciare

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Lo spaccio di droga al rione Poverelli di Torre Annunziata non si fermava nemmeno davanti alle restrizioni legate agli arresti domiciliari.

E quando necessario, i pusher si servivano di ragazzini per consegnare fino a casa degli acquirenti le sostanze stupefacenti, delle quali si parla sempre con parole criptate tipo ”ambasciata”, ”caffè”, ”coso” e ”biscotto”.

Dalle indagini è emerso che due ragazzini di otto e undici anni sarebbero stati mandati in strada a consegnare “pallini” di cocaina ai tossicodipendenti. Ma forse la cosa più grave -come riporta Il Mattino- è che una delle mamme arrestate aveva pubblicato, fiera, sui social network la foto del figlio con una pistola in mano e una posa da camorrista: “Sei uguale a papà”. Che nel frattempo era già in carcere.



    “Sei uguale a papà”.

    Sette sono le mamme coinvolte nell’inchiesta, alcune delle quali avrebbero insegnato ai figli minorenni che quello è il “mestiere” di famiglia, tra droga, armi e malavita. E non a caso al piccolo che si era rifiutato di scendere in strada il 26 dicembre erano stati riservati insulti come “infame” e “bastardo”, poi convinto dietro un regalo di 10 euro.

    Ad agosto scorso erano stati arrestati in 18 ma il mese dopo il Rieaame aveva annullato le ordinanze rimettendo tutti in libertà. Ieri sono finiti in carcere Luigi Sperandeo, Italo Evacuo, Gennaro Apuzzo, Antonio Langella, Michele Evacuo, Anna Evacuo, Ilaria Evacuo, e infine Lucia Gallo.

    La nuova ordinanza del Tribunale di Torre Annunziata è stata invece notificata in carcere a Andrea e Pasquale Evacuo, Salvatore Carpentieri (detto Tore Viola, ritenuto ai vertici del Quarto Sistema di camorra), Matteo Fraterno e Michele Colonia, quest’ultimo figlio di Giovanni, uno degli uomini di spicco del clan Gallo-Cavalieri. Divieto di dimora nel Napoletano per Giovanna D’Acunzo e Maria Perotti, obbligo di dimora a Gragnano per Maddalena Gemignani.

     “Se non paghi entro fine settimana, sparo”

    Dalle indagini è emerso che Luigi Sperandeo, 30enne legato al clan Gionta, si sarebbe presentato armato a casa di uno degli spacciatori per minacciare la moglie con una pistola: “Questi sono 50 grammi, se non paghi entro fine settimana, sparo”.Poi, qualche giorno dopo, un ulteriore avviso sarebbe arrivato tramite parenti: “Se non paghi, fa le torture cinesi a tuo figlio”, con riferimento a uno di quei bambini pusher.

    Sono in totale sessanta capi di imputazione, 58 dei quali relativi alla droga. L’indagine fu avviata nel dicembre 2018 dopo il ferimento a colpi d’arma da fuoco di un uomo, risultato essere un acquirente di stupefacenti, avvenuto all’interno del rione popolare ”Poverelli”.

    Le investigazioni, portate avanti fino al marzo 2019, permisero di documentare un numero considerevole di cessioni di droga a numerosi acquirenti provenienti da tutta la provincia napoletana, da parte di soggetti appartenenti a diversi nuclei familiari, tutti residenti nel rione del centro storico di Torre Annunziata.

    Attraverso intercettazioni telefoniche e tra presenti, servizi di osservazione e pedinamento, sarebbero stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei presunti fornitori della droga, tanto da arrivare all’esecuzione di tre arresti in flagranza di reato e al sequestro di oltre 70 grammi di stupefacente nel corso delle indagini.

    Dalle attività investigative emerge chiara la prudenza adottata dagli spacciatori, che erano soliti avvalersi di un linguaggio criptato per trattare le cessioni, utilizzando espressioni convenzionali, nonché di ricevere gli acquirenti abituali all’interno di appartamenti protetti da sistemi di videosorveglianza, installati in maniera del tutto abusiva.

    Talune cessioni sono state realizzate da soggetti sottoposti, all’epoca dei fatti, alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altri reati, nonché avvalendosi di minorenni, questi ultimi utilizzati per la consegna della droga direttamente ”a domicilio”.

    Lo stupefacente di volta in volta oggetto di cessione variava da singole dosi, indicate come ”pallini”, a forniture di diverse decine di grammi di cocaina. Nel corso delle indagini sono inoltre emerse condotte estorsive tese al recupero di crediti maturati a fronte della cessione di droga, che sarebbero state poste in essere da alcuni degli indagati, in particolare da chi aveva la disponibilità di armi da fuoco.

    ”Il provvedimento cautelare – ha spiegato il procuratore Nunzio Fragliasso in una nota – trae origine da una richiesta cautelare rinnovata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata a seguito delle pronunce del tribunale del Riesame di Napoli che, nel mese di settembre 2022, aveva annullato l’analoga precedente ordinanza cautelare emessa nei confronti degli attuali indagati, per carenza di autonoma valutazione da parte del gip del tribunale di Torre Annunziata”.

    I 17 INDAGATI
    Luigi Sperandeo (30 anni)
    Andrea Evacuo (43 anni)
    Rita Ferraiuolo (40 anni)
    Anna Evacuo, (48 anni)
    Ilaria Evacuo, (30 anni)
    Pasquale Evacuo (27 anni)
    Italo Evacuo (25 anni)
    Salvatore Carpentieri (33 )
    Matteo Fraterno (26 anni)
    Michele Colonia (22 anni)
    Lucia Gallo, (44 anni)
    Antonio Langella (33 anni)
    Gennaro Apuzzo (30 anni)
    Giovanna D’Acunzo (27 anni)
    Maria Perotti (28 anni)
    Maddalena Gemigliani (33 anni)



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