Scafati, scarcerati gli esattori del pizzo del clan

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Esattori del pizzo, braccia armate secondo la pubblica accusa di un’associazione camorristica egemone sul territorio di Scafati che tra bombe e spari costringeva gli esercenti a piegarsi alla forza criminale imperante nella zona scafatese, dopo quasi un anno dall’arresto ottengono i domiciliari.

La cellula malavitosa si era imposta sul territorio con il teorema criminale “Scafati agli scafatesi”. Chi non accettava l’intimidazione estorsiva subiva la ritorsione con spari nelle saracinesche dei negozi o con esplosione di bombe artigianali.

Sono stati scarcerati altri due calibri di primo livello del sodalizio e figure emergenti del crimine scafatese, considerati dall’accusa i più pericolosi ovvero Barbato Crocetta Giovanni e Berritto Francesco, alias Chiccone che hanno beneficiato della sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari sebbene accusati della violazione dell’art.416 bis codice penale.



    Accolte le istanze del loro difensore di fiducia l’avvocato Gennaro De Gennaro. Scarcerazioni eccellenti che si aggiungono a quelle di altri due partecipanti all’associazione camorristica ovvero Panariello Pasquale e Palma Antonio.

    Ed anche questi ultimi, assistiti dall’avvocato Gennaro De Gennaro hanno riportato risultati inaspettati in quanto il primo è stato condannato ad anni 4 e mesi 8 di reclusione mentre il secondo è stato addirittura assolto sebbene per entrambi pendeva una richiesta di condanna del PM ad anni 13 e 8 mesi di reclusione per associazione camorristica essendo gli autori materiali dell’estorsione consumata ai danni del supermercato IperG di Angri ed armieri del clan.

    Pasquale Panariello risulta essere fratello di Marcello, il giovane deceduto lo scorso febbraio in un tragico incidente nei pressi dell’uscita della SS268. Pochi giorni fa era stato scarcerato anche Vincenzo Cesarano, alias mussone su istanza degli avvocati Mauro Porcelli e Antonio Cesarano.

    E prima ancora era uscito anche Cirillo Ferdinando, alias u’battlamiera difeso dall’avvocato Guido Sciacca.Dopo la mano pesante del giudice di Salerno che ha emesso un verdetto severissimo a novembre scorso, le difese preannunciano ricorso in appello. In attesa delle motivazioni “fioccano” le scarcerazioni alcune delle quali addirittura eccellenti e lasciano il carcere gregari e reggenti.

    (nella foto da sinistra Barbato Crocetta Giovanni e Berritto Francesco)


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