La cervicale studiata ad alta quota: i test in quota spiegati dal prof D’Attilio (Unich)

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Roma – “Il mio compito all’interno della spedizione è quello di valutare se la cervicale subisca un peggioramento o un miglioramento in alta quota in funzione della carenza di ossigeno. Andremo anche a valutare la funzionalità dei muscoli attraverso delle prove di salto e di equilibrio”.
A dirlo intervistato dall’agenzia di stampa Dire è il professor Michele D’Attilio professore associato di ortodonzia e gnatologia presso l’Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara (Unich) ed esperto di problematiche inerenti all’occlusione dentaria e alla postura che partecipa attivamente al Progetto Internazionale dal titolo ‘Lobuje Peak-Pyramid: Exploration & Physiology 2022′, che stacoinvolgendo un gruppo di 22 italiani, uomini e donne, di età compresa tra i 20 e i 60 anni e che è seguito e supportato dall’agenzia Dire.
Il gruppo dei 22 si trova nella Piramide di Desio, osservatorio e laboratorio internazionale a 5000 metri di quota, alla base dell’Everest per eseguire vari test medici. Solo 4 tra di loro, capitanati da Gaetano Di Blasio, nei giorni di permanenza hanno scalato il Lobuje Peak a 6.119 metri tra le montagne mozzafiato dell’alto Khumbu.
“Per l’esecuzione dei test ci avvaliamo di strumenti in grado di valutare la funzionalità della cervicale e dell’apparato muscolare. Ma non solo verrà presa in considerazione, sempre durante i test, anche la simmetria dei muscoli con il supporto dell’elettromiografia. Questi test effettuati nel laboratorio Piramide verranno comparati con quelli effettuati a Katmandu e in Italia”, ha concluso D’Attilio.


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