Dopo aver ricoperto per dieci anni la carica di sindaco, chiede al comune di cui è stato rappresentante il versamento delle indennità di funzioni svolte e quelle di fine mandato, che non sarebbero mai stati incassati.
Sul tavolo, a conti fatti, ballano 260 mila euro, “oltre agli interessi”, che per il piccolo comune di Montefalcione, in provincia di Avellino, rappresentano una cifra da far tremare i bilanci. Il caso che sta destando scalpore e discussioni nella piccola comunità della Valle del Sabato oltre che essere probabilmente destinato a fare giurisprudenza, è stato sollevato dall’ex sindaco, Maria Antonietta Belli, biologa, sindaco per due consecutivi mandati, dal 2011 al 2021.
Da uscente sarebbe poi stata sconfitta nelle elezioni del 2021 dall’imprenditore Angelo Antonio D’Agostino, attuale presidente dell’Avellino Calcio, che ha fatto pubblicare sul sito municipale il decreto ingiuntivo ricevuto dagli uffici comunali. “Infondata e pretestuosa” viene definita dagli attuali amministratori la richiesta monstre avanzata dalla ex sindaco.
Il Comune ha affidato la difesa all’avvocato Antonio Brancaccio del Foro di Salerno. La sua parcella, stimata intorno ai 10 mila euro, verrà onorata grazie alle somme derivanti dalla rinuncia alla indennità del sindaco D’Agostino.
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