Latitante arrestato dai Carabinieri mentre preleva il reddito di cittadinanza in posta

SULLO STESSO ARGOMENTO

5 anni, 4 mesi e 27 giorni. Il conto degli anni di reclusione che il tribunale di Firenze ha attribuito al 45enne napoletano Massimo Buonavita. Una pena stabilita con un ordine di carcerazione firmato nel luglio scorso ma mai eseguito. Perché Buonavita si è reso irreperibile ed è stato poi dichiarato latitante.

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli non hanno mai smesso di cercarlo, certi che, prima o poi, avrebbe commesso un passo falso. Hanno monitorato i social, il web e i suoi movimenti finanziari. E proprio sfogliando il suo estratto conto i militari hanno scoperto che fosse beneficiario del reddito di cittadinanza.

Non solo. “Qualcuno” prelevava sistematicamente l’intera somma accreditata, poco dopo il bonifico. Ogni volta in un ufficio postale differente, soprattutto in provincia di Napoli.
Analizzando i vecchi movimenti è emerso che gli uffici postali fossero ciclicamente sostituiti in un fascio di 5-6 istituti.



    Il giorno dell’accredito si sono appostati nei pressi di ognuno di questi. Buonavita non ha tardato e in sella ad una bici elettrica si è presentato all’ingresso delle poste di Via I Maggio, nel comune di Giugliano in Campania Le manette sono scattate subito e per il 45enne si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale.


    Torna alla Home

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui


    Importantissima decisione delle Sezioni Unite della  Suprema Corte di Cassazione: cancellate milioni di intercettazioni in tutta Italia
    Dal 2020 al 2024, si sono verificati 302 suicidi nelle carceri italiane. La Lombardia è stata la regione con il numero più elevato di suicidi in carcere negli ultimi anni (48), seguita dalla Campania (33). Questi dati sono stati resi noti in occasione dei presidi organizzati in 50 città italiane,...
    L’iniziativa si aggiunge alle altre date simboliche per il Paese: 4 novembre e 2 giugno
    Rosario D'Onofrio, ex procuratore capo dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA), è stato condannato a Milano a una pena di 7 anni e 8 mesi di reclusione nell'ambito di un'indagine su un presunto maxi traffico internazionale di droga. La sentenza è stata emessa dal giudice Lidia Castellucci, che ha inflitto complessivamente...

    IN PRIMO PIANO