Momenti di paura e di tensione nel carcere di Avellino dove nella giornata di ieri due agenti della polizia penitenziaria sono stati presi in ostaggio da due detenuti e uno è salito sul tetto della casa circondariale minacciando di lanciarsi nel vuoto.
Contemporaneamente, una rissa è scoppiata tra i reclusi nel reparto di isolamento. A denuciarlo è Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo degli agenti penitenziari per il quale "il carcere di Avellino è diventata una polveriera pronta ad esplodere".
Secondo la ricostruzione di Maria Anna Argenio, vice segretaria regionale del Sappe in servizio nel carcere di Secondigliano a Napoli, intorno alle dieci di ieri mattina due detenuti di origine pugliese e campana che stanno scontando una condanna passata in giudicato per spaccio di droga, hanno preso in ostaggio due agenti minacciandoli con coltelli rudimentali ricavati da lamette da barba e si sono barricati all'interno del reparto di isolamento.
Carcere di Avellino agenti in ostaggio liberi dopo una trattativa
È seguita una trattativa al termine della quale altri agenti in servizio sono riusciti ad entrare all'interno del reparto e a liberare i colleghi.Potrebbe interessarti
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In un'altra ala della Casa circondariale, quella in cui si trova l'infermeria, un detenuto con problemi psicologici è riuscito a salire sul tetto minacciando atti autolesionistici.
Un altro detenuto, insieme agli agenti, lo hanno convinto a desistere. Sono 520 le persone recluse nel carcere di Avellino dove prestano servizio 160 agenti di polizia penitenziaria con un organico sottostimato di almeno 50 unità.
Da tempo i sindacati denunciano le difficoltà a garantire la sorveglianza e l'ordine interno a causa della carenza di organico: spesso un solo agente è chiamato a garantire la sorveglianza di più sezioni che si trovano peraltro su piani diversi della casa circondariale.
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