Castel Volturno. Si e' conclusa con una condanna a nove mesi di carcere la vicenda dell'aggressione, avvenuta il 12 ottobre 2017, dell'allora sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo e di un poliziotto intervenuto in difesa dell'amministratore pubblico.
Il giudice monocratico Francesca Auriemma del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha infatti condannato l'imputato Francesco Russo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L'aggressione avvenne durante una manifestazione non autorizzata effettuata da amici e conoscenti di un 16enne morto il giorno prima in un incidente stradale e residente nel degradato quartiere di Destra Volturno.
Alla manifestazione gli animi erano molto caldi, viste le diverse e gravi accuse nei confronti del sindaco circolate sui social: c'era chi accusava Dimitri Russo di non aver concesso l'ok per la fiaccolata in memoria del 16enne morto, chi di essere il principale responsabile dell'incidente vista la presenza di buche sull'asfalto; Russo fu inoltre attaccato perche' si diffuse la voce che a provocare l'incidente mortale era stato un immigrato africano con la bici.
Durante il corteo non autorizzato, tre persone, alla vista del sindaco, gli si avvicinarono e lo malmenarono, quindi un poliziotto si frappose per difendere il primo cittadino e le prese da un quarto aggressore, appunto Francesco Russo, l'unico che alla fine ha pagato per quanto avvenuto.Potrebbe interessarti
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Tutte smentite invece le tre accuse contro Russo circolate sui social, visto che l'incidente avvenne perche' il 16enne supero' un pullmino fermo per poi travolgere il ragazzo in bici, che fu dunque vittima; Russo inoltre non disse "no" al corteo, ma dichiaro' solo la sua incompetenza, dicendo agli organizzatori di andare al Commissariato della Polizia di Stato.
In un post su Facebook, l'ex sindaco di Castel Volturno auspica, rivolgendosi al condannato, oggi 25enne, "che questa condanna (che mi spiace), gli faccia capire che esistono percorsi di vita e amici migliori, rispetto al degrado civile di Destra Volturno.
Io in aula l'ho guardato negli occhi, ho visto degli occhi buoni, non certo da delinquente. E sono certo che non lo e'. Lui, come spesso succede, e' stato contagiato dalla folla, dal momento, dagli 'amici' poco raccomandabili. Spero che questa sentenza sia da monito anche per questi ultimi".
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