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‘Actus Tragicus’, il Sacro di Bach e Telemann

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Sabato 9 aprile alle 19.30, presso la Chiesa Anglicana, via san Pasquale a Chiaja, l’Associazione Dissonanzen e l’Associazione Mysterium Vocis presentano, con il patrocinio morale del Goethe Institut Neapel, il concerto Actus Tragicus. Il Sacro di Bach e Telemann, un omaggio al genio indiscusso dei due compositori.

L’Actus Tragicus di Johann Sebastian Bach, con cui si chiude il concerto, ovvero la cantata BWV 106, è un capolavoro assoluto, di raro ascolto” – spiega Tommaso Rossi – “Per realizzarlo è necessario un organico particolare che comprende due flauti e due viole da gamba. L’Ensemble Barocco di Napoli, di cui Dissonanzen ne ha acquisito il marchio, e il Coro Mysterium Vocis, che festeggia i trenta anni di attività, lo realizzeranno insieme a altre suggestive composizioni dei due autori tedeschi”.

Singolare è il colore timbrico del brano, con le voci accompagnate da due flauti, due viole da gamba e dal basso continuo, le cui sonorità caratterizzano già il clima sentimentale della Sonatina introduttiva.

La seconda parte, estremamente innovativa, è un blocco costituito da sezioni di diversa natura, che si conclude con una fuga di particolare concezione per l’inserimento di episodi liberi, come la citazione del corale Ich hab mein Sach Gotth eimgestellte gli assolo del soprano culminanti in un’intensa invocazione finale.

Alla terza parte, costituita da due arie e con l’inserimento nella seconda di un corale esposto dai soli contralti, fa seguito la quarta sezione conclusiva, strutturata in un iniziale corale armonizzato con interventi alternativi strumentali ed in una successiva fuga sulle parole Durch Jesum Christum, Amen con chiusura strumentale in eco.

Bach, uno dei più grandi geni nella storia della musica che operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco e le opere dei compositori italiani. Telemann, il prolifico musicista, precursore consapevole delle tendenze che si sarebbero affermate nella seconda metà del Settecento.

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