"Ma che siamo Scampia?", la frase choc di Antonio Spazzafumo durante il consiglio comunale. Poi, dopo essersi reso conto della grave offesa e della gaffe, fa le scusa ai cittadini e al sindaco di Napoli.
"Sento il bisogno di rivolgere le mie scuse, non era mia intenzione offendere la sua città nè tantomeno gli abitanti di Scampia, un'area senz'altro afflitta da gravissimi ed antichi problemi ma che sta compiendo, con il supporto delle istituzioni, in primo luogo del Comune, uno sforzo titanico per recuperare una dimensione di normalità".
E' un passo della lettera inviata ieri dal sindaco di San Benedetto del Tronto, Antonio Spazzafumo al collega di Napoli Gaetano Manfredi.Potrebbe interessarti
Italia in caso di attacco atomico le alte cariche dello Stato restano senza bunker
Faida tra famiglie sinti: uccisa Dolores Dori, 44enne abbandonata davanti all’ospedale di Desenzano
Liguria, la sposa è in ritardo: il prete non ammette ritardi e inizia il matrimonio senza di lei
Estate killer: oltre 1.100 morti di caldo a Milano, a Napoli 579
Una frase detta per giustificare alcune spese per l'ammodernamento degli uffici comunali e poi rilanciata dalla trasmissione radiofonica "La zanzara". "Da amministratore locale, per altro alla prima esperianza - ha aggiunto il sindaco di San Benedetto nella lettera - posso immaginare l'impegno che state profondendo quotidianamente per migliorare le condizioni di vita della comunità napoletana, e in particolare dei residenti nei quartieri periferici.
La prego di farsi interprete del mio sentimento di profondo dispiacere per quanto accaduto presso la comunità dei residenti di Scampia a cui esprimo non solo il mio incondizionato e affettuoso incoraggiamento, ma a cui assicuro anche la totale disponibilità a contribuire, nelle forme che saranno ritenute più congrue, alla rinascita civile e morale del quartiere".
@RIPRODUZIONE RISERVATA






Lascia un commento