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Alberto Radius prima chiama “ladri” i napoletani poi si scusa

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Alberto Radius prima chiama “ladri” i napoletani poi si scusa. Il noto chitarrista e fondatore della Formula 3 aveva chiamato “ladri” i napoletani in una intervista a Rolling Stone.

“A dimostrazione che per fare l’artista non bisogna necessariamente essere intelligenti. Anzi. Per quanto riguarda l’arte di arrangiarsi, spero che con il tempo abbia imparato. Perché qui si lavora, e tanto. La mia famiglia era originaria di Milano. Mio padre dopo aver lavorato all’Alfa Romeo è stato chiamato in aviazione e ha continuato con la carriera militare fino a diventare un generale stellato. Mio padre era un truffatore proprio come me. Nel senso che siamo arrampicatori della vita. Ci sappiamo arrangiare. Non alla napoletana, alla milanese. Quelli rubano, noi abbiamo soltanto voglia di fare. Io ce l’ho ancora“.

Questo il passaggio fuori luogo, per essere gentili, di Alberto Radius, nella sua intervista a Rolling Stone.

Pronta la replica di Maurizio De Giovanni su Facebook: “Ma é possibile che nel 2022, una rivista quale Rolling Stone che ritenevo essere di un certo spessore, acconsenta alla pubblicazione di opinioni non solo di livello bassissimo ma soprattutto manifestamente RAZZISTE…non ce l’ho affatto con chi ha reso questa ignobile dichiarazione, a costui spetterà fare i conti con la propria ignoranza ma trovo gravissimo che tale becero pensiero abbia avuto voce e risalto e mi impegnerò personalmente affinché la rivista ed il suo direttore ne paghino le conseguenze giuridiche”.

Anche lo scrittore napoletano Angelo Forgione, su Facebook: “Il mondo della musica italiana è fatto di giganti, quelli che hanno grande sensibilità artistica e conoscenza, e di nani, semplici conoscitori delle note musicali. Ci sono i Lucio Dalla, che vorrebbero rinascere a Napoli, la città che rispettano profondamente per quel che rappresenta nella cultura italiana, e poi ci sono gli Alberto Radius, che gettano fango gratuito sui napoletani”

“Chi è Alberto Radius? Un chitarrista prossimo agli 80 anni, fondatore dei Formula 3, che ha rilasciato un’intervista a “Rolling Stone” in cui, per informare che è ancora molto voglioso di suonare, ha fatto uno squallido paragone tra napoletani e milanesi: “Sono milanese, anche se nato a Roma. Come mio padre, sono un truffatore, un arrampicatore della vita. Siamo milanesi e ci sappiamo arrangiare. Non alla napoletana, alla milanese. Quelli rubano, noi abbiamo soltanto voglia di fare. Io ce l’ho ancora”.

Inutile commentare quel che si commenta da sé. Ma visto che la carriera di Alberto Radius non è luminosa come quella del “napoletano” Lucio Dalla, qualche nota saliente ve la fornisco io. Sì, lui è davvero un truffatore, nel senso che nel 2008 fece squalificare Loredana Berté in pieno Sanremo perché la giuria si accorse che la canzone che le aveva scritto era in realtà identica a una già fatta incidere con altre parole esattamente vent’anni prima a tale Ornella Ventura. Lui sostenne di non ricordarsi che il brano fosse già stato inciso. Truffatore e arrampicatore sì, ma certamente senza molta voglia di fare. È evidente che, almeno in quanto a furbizia, Radius dovrebbe prendere lezioni dai napoletani. Se poi volesse prendere anche lezioni di musica, come ha fatto modestamente quel gigante di Lucio Dalla”, ha concluso Forgione.

Nella tarda serata di ieri Alberto Radius e il suo staff hanno voluto fare un comunicato di chiarimento e di scuse.
“Alberto si scusa profondamente per il fraintendimento delle sue parole: è nato a Roma e non si permetterebbe mai di offendere i napoletani chiamandoli “ladri”. Il concetto che voleva esprimere nell’intervista a Rolling Stone è che al Sud l’arte di arrangiarsi è appunto un’arte che lui, come suo padre, ha imparato a utilizzare presto. Quindi tutto tranne che un’accezione negativa.

Ha più amici napoletani che milanesi, e la contrapposizione milanesita’/napoletanita’ nel modo di fare le cose è stata travisata nell’intervista, capovolgendo il significato e gli intenti del discorso.
Alberto e il suo staff chiedono scusa a quanti si sono sentiti offesi da questa scorretta trasposizione delle sue parole che ha generato una spiacevole incomprensione, e si augura di poter rivedere e riabbracciare presto il suo pubblico”.


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