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Questa mattina studenti e studentesse, ma non solo, da tutta Italia sono scesi in piazza a Napoli, per il corteo organizzato da Libera contro le mafie in occasione della XXVII giornata di memoria e impegno per le vittime innocenti di mafia.

“Siamo in centomila” urla dal microfono uno degli organizzatori del corteo appena giunto a piazza Municipio. Proprio a piazza Municipio si sono uniti alla manifestazione, tra gli altri, il presidente della Camera Roberto Fico, il presidente del movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Il corteo si è mosso poco dopo le 9 da piazza Garibaldi, ha raggiunto corso Umberto per poi virare su piazza Municipio e raggiungere la meta finale di piazza del Plebiscito. A guidare il corteo, che quest’anno ha avuto come slogan “Terra mia. Coltura-Cultura”, una gigante bandiera con il simbolo arcobaleno della pace. Dal palco montato in piazza del Plebiscito, dove sono stati pronunciati i nomi delle 1.055 vittime innocenti della criminalità, è stato letto anche un messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella: “Desidero esprimere la mia vicinanza a quanti si ritroveranno nella manifestazione nazionale a Napoli e nelle altre piazze italiane per ripetere gesti insieme semplici e esemplari. Crescita civile e affermazione dei diritti si affermano con il consolidarsi della partecipazione dei cittadini”.

Don Luigi Ciotti, fondatore e presidente dell’associazione “Libera”, ha chiuso la manifestazione con il suo intervento, ricordando “l’antimafia è una parola pericolosa, qualcuno la usa come carta d’identità per presentarsi. Per è una parola da mettere in quarantena permanente. Il nostro impegno è per la vita. Lottare contro la violenza criminale, le ingiustizie, la corruzione, le mafie, vuol dire lottare per dare libertà e dignità alle persone. Lotta alla mafia vuol dire lavoro, cultura, politiche sociali”.

“Scendere per strada e reclamare i propri diritti è sempre importante, la cattiveria delle persone brutte si nutre del silenzio dei buoni se tutti buoni alzassero la voce le persone cattive sarebbero già scomparse da tanto tempo. Se insieme a noi scendono anche le istituzioni a tutti i livelli ancora una volta abbiamo fatto il pieno perché bisogna stare insieme in questa battaglia che è contro le camorre contro le mafie e anche contro questa guerra terribile orribile che si sta scatenando sotto i nostri occhi che vinceremo soltanto insieme” ha commentato, invece, don Maurizio Patriciello, parroco “anti clan” della chiesa del Parco Verde di Caivano, vittima la settimana scorsa di una intimidazione: un rudimentale ordigno fu fatto esplodere da ignori davanti al cancello della sua parrocchia.

“Scegliere Napoli quale luogo per la manifestazione nazionale promossa da Libera è stata una scelta giusta perché a Napoli stiamo vivendo l’emergenza criminale. Ed è ora che intervenga il Governo. Si è sottovalutato il problema, perché la parola camorra è scomparsa dal dibattito ed ora è giunto il momento che la parola camorra torni nel dibattito pubblico e nell’agenda politica. Una manifestazione allegra, colorata e partecipata per ricordare le vittime innocenti delle mafie. Noi siamo di più”. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.


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