Neonato di Portici ustionato: genitori condannati a 6 anni

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La sesta sezione penale del Tribunale di Napoli (presidente Pellecchia) ha infatti condannato a sei anni di reclusione Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano, 46 e 36 anni, i genitori biologici del piccolo Vincenzo, il bimbo venuto alla luce in un’abitazione di Portici, in provincia di Napoli il 16 marzo dello 2021 e trovato in fin di vita 4 giorni dopo la nascita, con evidenti segni di ustione.

I giudici hanno inflitto a ciascuno 4 anni per l’abbandono di minore e 2 anni per lesioni riqualificate in colpose e gravissime. Gli imputati sono assolti dal reato di maltrattamenti pluriaggravati in relazione alla quale gli inquirenti (sostituti procuratori di Napoli De Renzis e de Cristofaro) avevano chiesto 15 anni per Bocchetti e 12 per Terracciano, per quest’ultima in considerazione del vizio parziale di mente. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Fabio Della Corte, per Bocchetti, e Fabio Martullo, per la Terracciano.



    Oggi, prima dell’inizio della camera di consiglio, erano previste le repliche dei pm alle arringhe dei difensori. I magistrati però hanno deciso di rinunciare. Nell’aula 411 era presente solo Bocchetti. “Presenteremo appello – hanno spiegato gli avvocati Della Corte e Martullo – in quanto riteniamo che non sia sussistente neppure il reato di abbandono. Il vizio parziale di mente e’ stato riconosciuto per la Terracciano ma in forma ‘minus valente’ e questo non ha influito nel calcolo della pena”.

    “Sono strabiliato. Davanti a una vicenda che ha messo a repentaglio la vita di un neonato salvato grazie alla straordinaria professionalità del personale medico del Santobono e che però avrà menomazioni per sempre ci aspettavamo pene piu’ severe ed esemplari”.

    Così, in una nota, il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, che seguì sin dall’inizio la vicenda, ha commentato le condanne a sei anni di reclusione inflitte ai genitori del piccolo Vincenzo. “Soprattutto sapendo che nonostante il piccolo Vincenzino abbia trovato una famiglia che l’ha adottato dovrà subire ancora un lungo calvario di interventi e cure. Tra l’altro 6 anni possono diventare anche meno con gli altri gradi di giudizio. Per quanto mi riguarda e’ una decisione inspiegabile”, conclude il consigliere regionale.


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