Si è concluso con una clamorosa sentenza di non luogo a procedere l’udienza preliminare attraverso la quale la procura di Napoli aveva chiesto il processo per Gennaro Carra, oggi pentito e genero del boss del Rione Traiano Salvatore Cutolo detto Borottaclo.
Il gup Egle Pilla dell’ottava sezione del Tribunale di Napoli ha disposto anche la trasmissione degli atti al Tribunale con l’accusa di calunnia nei confronti dello stesso Carra per Gennaro Di Napoli e sua moglie Cristina Rinaldi.
La vicenda, che nel 2016, fece il giro del web, riguarda la presunta violenza sessuale e minacce nei confronti della figlia all’epoca minorenne dei coniugi Di Napoli-Rinaldi da parte di Carra.
Dal processo invece è emerso che le accuse della ragazze ma anche di sue congiunte erano del tutto inventate perchè invogliate dagli stessi genitori, oggi sottoposti a
procedimento penale per calunnia ai danni del Carra (difeso dall’avvocato Sergio Mazzone), per non voler pagare e restituire circa 100 mila euro di sostanze stupefacenti.
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