Arsenale della camorra scoperto dai carabinieri a Castello di Cisterna

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Arsenale della camorra scoperto dai carabinieri tra i palazzoni popolari del complesso “ex legge 219” di Castello di Cisterna.

24 ore di controlli a tappeto nella provincia nord orientale del capoluogo partenopeo. I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, insieme a quelli del Reggimento Campania e del Gruppo Forestale di Napoli hanno presidiato i comuni del territorio con decine di militari e pattuglie.

Posti di controllo sono stati predisposti nelle strade più frequentate: 192 le persone identificate, 52 i veicoli ispezionati e molti di questi sanzionati per violazioni al codice della strada.

    Corposo il bilancio finale, specie quello delle perquisizioni eseguite tra i palazzoni popolari del complesso “ex legge 219” di Castello di Cisterna. Una ricerca condotta tra i totem delle compagnie telefoniche, le cassette d’ispezione degli impianti elettrici condominiali o nei vani generalmente destinati all’antincendio o alle cabine degli ascensori.

    E avvolte tra panni o alla carta dei quotidiani armi e proiettili. Una pistola a salve alterata, senza matricola ma con serbatoio e 5 munizioni cal.8, una Magnum cal. 9×38 mm con 4 bossoli già esplosi nel tamburo.

    Tutte pistole posticce ma modificate per essere pronte a sparare e ammazzare. Tra queste una Bruni cal. 8 con 6 colpi nel serbatoio e una pistola a gas alterata cal. 6 e 8 cartucce GFL cal. 9×21. Tutte le armi sono state sequestrate e saranno sottoposte ad accertamenti di laboratorio così da collegarle ad eventuali fatti criminosi.

    Nel comune di Pomigliano d’Arco i militari hanno denunciato il titolare di una ditta di grafica e stampa per smaltimento e deposito illecito di rifiuti. In un’area di circa 260 mq erano stati stoccati e abbandonati probabilmente da anni rifiuti derivanti dall’attività in essere. Tutta l’area è stata sequestrata e per l’imprenditore, un 61enne incensurato del posto, è scattata una denuncia penale.

    controlli carabinieri

    Stesso reato contestato ad un imprenditore edile di Sant’Anastasia che in un terreno di Via De Curtis aveva depositato materiale di risulta, plastiche, ferri vecchi, guaine e rifiuti di vario genere. 1100 mq “sigillati” la cui gestione sconsiderata costerà all’impresario oltre 8mila euro in sanzioni. I controlli continueranno anche nelle prossime ore.

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