Libertà Giustizia Repubblica: contro la sinistra e l’euro statalismo, centrodestra moderato e rinnovato

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Cresce nel centro destra l’interesse e,  soprattutto in Campania Lazio e Lombardia,  l’adesione al nuovo partito di centro destra  Libertà Giustizia Repubblica (LGR), ribattezzato simpaticamente  dai propri accoliti  “il partito della Repubblica”. Non è un mistero che la nuova formazione goda delle simpatie del mondo imprenditoriale del nordest italiano, considerando Silvio Berlusconi un personaggio dal passato ingombrante e ormai logoro. LGR tuttavia nasce con un forte contributo partenopeo, il segretario ha esercitato la professione forense all’ombra del Vesuvio per 20 anni, nella qualità di penalista. LGR, alla luce del sole, intende ridare dignità al popolo delle partite IVA, volgendo la propria attenzione alle riforme costituzionali, in particolare proponendo la elezione diretta del premier . LGR rivela una vocazione moderata, collocandosi definitivamente nel centro destra, che aspira a guidare, con uno spirito meritocratico e concreto, senza occultare la sua radice culturale chiaramente liberale e sociale.
“Dobbiamo restituire alla politica piena centralità, riconsegnando a nuovi partiti, democraticamente costituiti e retti,  il ruolo di decisori unici della sorte del popolo, nel rispetto delle indicazioni e delle esigenze di quest’ultimo. Che il popolo elegga il direttamente il capo del Governo ” va ripetendo il leader, l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, il quale apertamente denuncia che lo stato emergenziale del Covid 19, oramai semipermanente,  è diventato il trucco per distrarre gli italiani dalla grandi priorità nazionali, e per scippare loro ogni scelta sui grandi temi: occupazione, finanza pubblica, giustizia. “Quando il  Covid sarà sconfitto, ci troveremo a vivere in un’Italia profondamente modificata e definitivamente asservita alle tre grandi forze europee: BCE, Francia e Germania. la UE non è Satana, si badi bene, ma un mero strumento di queste tre forze, alle quali dobbiamo contrapporre il nostro interesse nazionale. Se Europa deve essere, dobbiamo rimanerci da pari e non da schiavi e debitori”.
Continua così il segretario del Partito della Repubblica, al primo convegno ufficiale, tenutosi a Sirmione, la settimana scorsa: “La sinistra statalista, populista, acriticamente euro suddita non va contrastata affidandosi a forze altrettanto immature, quali i post fascisti della Meloni e i populisti giustizialisti della Lega”.
I fondatori del partito e gli iscritti, nell’incontro sul Lago di Garda, hanno rivolto particolare attenzione, unita a una certa preoccupazione, relativa all’uso pubblico della massa di risorse finanziarie, che giungeranno a pioggia in Italia: gli ormai famosi soldi del Recovery Fund, quelli che ci renderanno lungamente debitori nei confronti della UE e che potrebbero influenzare le libere scelte del Paese.

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