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Finti vaccini ai pazienti no vax: arrestato medico

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Finti vaccini: un medico di medicina generale emiliano-romagnolo è stato arrestato perché avrebbe finto di vaccinare alcuni suoi pazienti in modo da fare ottenere loro il green pass a cui non avrebbero avuto diritto.

Avrebbe conservato a temperatura ambiente 13 flaconi di vaccini Pfizer, rendendoli così inutilizzabili, e quindi prodotto falsi Green pass per i suoi pazienti.

È questa l’ipotesi accusatoria nei confronti di Mauro Passarini un medico di 64 anni di medicina generale convenzionato con l’Ausl Romagna, che è stato arrestato dalla polizia a Ravenna con le accuse di peculato, falso ideologico e corruzione. Ben 79 i Green pass falsi sequestrati. Secondo quanto ricostruito attraverso le indagini, coordinate dalla Procura di Ravenna, il medico avrebbe somministrato oltre 400 dosi di vaccino, per un totale di circa 290 pazienti.

Su questi, potrebbero presto muoversi le Ausl di residenza per capire quanti di loro siano stati affettivamente vaccinati con sviluppo di anticorpi e quanti no. Tra i pazienti, circa 60 sono quelli risultati residenti in province diverse da Ravenna, in taluni casi distanti anche centinaia di chilometri dalla città romagnola (in particolare risulta un gruppo di persone da Belluno).

Molti dei pazienti registrati come vaccinati del resto non erano suoi mutuati. Inoltre, utilizzando l’applicativo SoleWeb, il medico avrebbe inserito false certificazioni anti-Covid, aggiornando i relativi certificati vaccinali e inducendo in tal modo in errore il ministero della Salute che, sulla base di detta certificazione, rilasciava green pass ideologicamente falsi.

Secondo gli inquirenti la finta vaccinazione eseguita dal medico ravennate utile per ottenere il green pass costava circa 500 euro. L’indagine e’ partita dalla procura di Belluno che aveva segnalato come un convinto ‘no-vax’ avesse portato la figlia da un medico di Ravenna per fingere di vaccinarla. Durante la perquisizione sono stati trovati oltre 1500 euro in contanti che, sempre secondo l’accusa, sarebbe stata la cifra sborsata dalla famiglia per le false profilassi di figlia, madre e padre


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