Napoli, la Dda voleva arrestare Tina Rispoli e il figlio

Pubblicato da
Condivid

La Dda di Napoli aveva chiesto l’arresto di Tina Rispoli e del figlio Crescenzo Marino accusati di associazione per delinquere di stampo camorristico.

Ma il gip li ha respinti perché non ci sarebbero le prove. Nell”inchiesta sul clan Marino delle Case Celesti di Secongiliano, figurano anche i nomi di mamma e figlio.Lei da alcuni anni è salita agli onori delle cronache trash per il suo famoso matrimonio con il neo melodico Tony Colombo. Prima era stata sposata con il boss Gaetano Marino detto moncherino ucciso sul litorale di Terracina il 23 agosto del 2012.

Il gip Anna Tirone ha respinto la richiesta di arresto a carico di 22 persone mentre in carcere (come anticipato ieri dal quotidiano Il Roma) sono finiti il boss Roberto Manganiello, 40 anni, Maddalena Imperatore, 40 anni; Luigi Cioffi (che sarebbe al momento irreperibile), 35 anni, Gaetano Magro, 47 anni, Mariano Isaia, 46 anni, Lorenzo Celentano, 26 anni, Ciro Peluso, 24 anni, Marco Scaglione, 32 anni, Francesco Montemurro, 44 anni, e Salvatore Sanges, 32 anni.

Tina Rispoli e il figlio Crescenzo Marino stando alla ricostruzione dei pm, avrebbero partecipato alla gestione della cassa del clan, percependo anche proventi mensili.

E agli atti dell’inchiesta vi sono le dichiarazioni di numerosissimi pentiti tra cui Gianluca Giugliano, ex uomo del clan Marino. Il collaboratore di giustizia- come riporta Il Roma-  il 10 ottobre 2012, dopo aver indicato tutti i nuovi reggenti e partecipi della cosca, ha messo a verbale che “Tina Rispoli era consapevole di quello che faceva il marito”, riferendo anche “che le quote mensili che si spartivano i partecipi, venivano date da Manganiello direttamente in mano a Tina Rispoli”.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE:Napoli, staccò l’orecchio a morsi al rivale in amore: 4 anni e 4 mesi e arresti domiciliari per il figlio di Tina Rispoli

Dichiarazioni che evidentemente non sono bastate come prove per cui il gip ha respinto la richiesta di arresto. Ora si attendono le decisioni della Dda di un eventuale ricorso a una richiesta di arresto bis supportata da nuove prove.